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"Stranizza d'amuri", Beppe Fiorello presenta a Messina il suo film: inno di un sogno infranto

"Stranizza d'amuri" è un inno all'amore. Un amore che supera ogni ostacolo, i pregiudizi e persino la morte. Convince e commuove a Messina il film che vede l'esordio alla regia di Beppe Fiorello dedicato alla triste storia di due giovani uccisi nel 1980 a Giarre in una Sicilia che rifiutava l'omosessualità. Sale piene e applausi dall'Iris e al multisala Apollo di Messina.

Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro interpretano i due protagonisti della storia di cronaca Giorgio e Antonio trovati morti e sfigurati sotto ad un pino ai confini dei loro paesi. Un'uccisione che non ha mai trovato giustizia. Una giustizia chiesta con forza e da anni dall'Arcigay presente alla proiezione con il presidente Rosario Duca. Un omaggio azzeccato quello reso da Fiorello al maestro Battiato: la sua canzone "Stranizza d'amuri" ha dato di fatto il titolo al film e ha fatto da colonna sonora emotiva.

Sul palco, prima della proiezione alla sala Fasola, oltre a Fiorello che ha scherzato con il pubblico e a Loredana Polizzi, entusiasta della folta presenza di pubblico, i due interpreti principali Segreto e Pizzurro che hanno reso credibile il lavoro di Fiorello, Anita Pomario che interpreta l'amica di uno dei due protagonisti e il piccolo ma bravissimo Raffale Cordiano diventato ormai attore a tutti gli effetti.

La trame del film

Giugno 1982 (Beppe Fiorello ambienta la storia in un periodo successivo agli eventi reali), in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare... Stranizza d'amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.

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