«Tutti mi scoraggiavano dicendo che la mia sarebbe stata una battaglia persa perché artisticamente non ero figlia di nessuno. Mamma, però, che mi ha fatto da madre e da padre, perché papà è morto quando ero ancora una bambina, ha avuto il coraggio, unito al mio, di farmi fare una prova. E probabilmente se non fossi entrata al primo tentativo ci avrei riprovato una seconda volta perché io non demordo». Il pubblico l'ha apprezzata nella seguitissima fiction di canale 5 "Buongiorno, Mamma", diretta da Giulio Manfredonia. E Stella Egitto, anzi Stella Aurora, classe 1987, non brilla solo per la sua bravura, ma anche per la tenacia con cui ha portato avanti il suo sogno di diventare attrice. Partendo da Messina. La città dove tutto ha avuto inizio e ha capito che quella passione bruciante per la recitazione scoccata tra i banchi di scuola meritava impegno e determinazione. Tratti distintivi della sua personalità. «La mia famiglia per tradizione – racconta Stella – ha sempre frequentato il Classico ma io sono stata la “pecora nera” optando per lo Scientifico perché ero terrorizzata dal greco, nonostante dalle medie padroneggiassi bene il latino. Del liceo Archimede ho ricordi bellissimi, e ho avuto la fortuna di incrociare insegnanti che hanno lasciato tracce indelebili. Tra questi, la professoressa Rosa Fiore che si occupava di coordinare tutte le attività teatrali e che mi ha aperto questo mondo». Dopo la maturità però la giovane sapeva che i bagagli rappresentavano un passaggio obbligato, e alla guida di quel treno ci sarebbe stata lei, con la sua irrefrenabile voglia di fare, e sua mamma Sonia, grande spalla, che nelle raccomandazioni del grande viaggio che è la vita ha sempre detto: "Vai figlia mia, che tu sei figlia del mondo". «La maggiore età la raggiungevo ad ottobre, – continua – ma dopo la maturità anticipata sapevo in cuor mio cosa avrei voluto fare da grande grazie anche ai laboratori che avevo frequentato e alla realtà teatrale molto viva che avevo conosciuto. E tanti sono i nomi dei colleghi messinesi che dovrei menzionare». Stella così provò sia l' Accademia Silvio d'Amico a Roma che il Piccolo di Milano: « Nella Capitale portai un dialogo tratto dall' Otello di Shakespeare, dove io interpretavo Otello. Una scelta talmente folle, quella di una ragazzina, che sceglie di interpretare un uomo- guerriero. Ma io sono convinta ad oggi che devo a quella prova fuori dagli schemi il mio ingresso in Accademia». E dal 2005 il trasferimento nella città eterna, rincorrendo quella che definisce la gioia lavorativa più grande della sua vita, anche se il legame con la Sicilia è rimasto molto vivo, e la sua terra continua a frequentarla anche come set dove brulicano storie bellissime. È stata tra i protagonisti del film di Pif "In guerra per amore" e ora sta girando "I racconti della domenica". «Sono e siamo in grande fermento. Il regista è Giovanni Virgilio, lo stesso di Malarazza, "Una storia di periferia", un film che abbiamo girato qualche anno fa a Catania candidato ai David di Donatello per la migliore fotografia. La Sicilia anche questa volta sarà protagonista e racconteremo quarant'anni di storia partendo dagli anni' 40 arrivando all'omicidio di Aldo Moro. Sarà il racconto di un sognatore di fatto che decide di accostarsi alla politica nella maniera più nobile negli anni in cui la nostra nazione ha attraversato parecchi cambiamenti». E di “Buongiorno, Mamma”, accanto a Raoul Bova, è soddisfatta per gli ascolti strepitosi: «Siamo tutti piacevolmente colpiti. E per me è stato bello vestire i panni di Maurizia. Ho dovuto far vibrare la vita di quella che io definisco un satellite, perché questa donna è figlia di una periferia che anela il centro. E che probabilmente vorrebbe vivere le vite degli altri. Come quella di Anna. E invece nasce senza padre, con una madre che non rappresenta un esempio. Un personaggio con equilibrio molto labile che per tutta la fiction inciampa su se stessa per questo bisogno spasmodico di amore». L'attrice ha dei legami bellissimi con Vulcano, dove sono custoditi i ricordi più belli d'infanzia ,e ci torna ogni volta che può per respirare bellezza. E a Messina dice “Io ci sono”: «Sento che la mia città potrebbe fare qualcosa in più di quello che fa. In troppi hanno scelto di andare via, anche molti amici. E ciò non aiuta. A me piacerebbe dare il mio contributo perché la mia città è la mia città. Io avrei l'approccio di chi ha poco più di trent' anni, che non può insegnare tutto a tutti, ma può condividere sicuramente qualche esperienza». Ai giovani che inseguono un sogno invece raccomanda di non accontentarsi : «Nella vita la cosa più brutta è non provarci, perché non abbiamo tante vite. O forse le abbiamo. Ma oggi siamo padroni di questa. E Sono sicura che papà sarebbe fiero del mio percorso. Dei sì che dico e dei no. E della strada che ho scelto di seguire, dove la popolarità fa piacere ma non è fondamentale». Perché Stella guardandosi allo specchio sceglie ogni giorno chi essere. Dentro e fuori dal set.