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Messa di Natale al Duomo di Messina, mons. Di Pietro: "Non dimenticate chi soffre o è solo"

Belle e solitarie, sovrastate da un cielo limpido che sembra tradire l’inverno appena arrivato. Si presentavano così stamattina le vie del centro attorno a piazza Duomo nel giorno di Natale, fra lo stupore dei pochi passanti increduli che affrettavano il passo per partecipare alla messa, spazio privilegiato di “normalità”.

Una “festa diversa e per questo ancor più espressiva nel suo significato più autentico” nella quale “Dio, nelle vesti del Bambino piccolo e fragile, si è adattato anche agli orari da coprifuoco per far risplendere la sua luce nell’oscurità del tempo presente”. Con queste parole il vescovo ausiliare ha richiamato i fedeli presenti in Cattedrale insieme alle autorità civili e militari, all’urgenza di riscoprire il significato del Natale.

“Oggi Gesù - ha detto mons. Cesare Di Pietro - non nasce solo nella grotta ma nelle gelide ambulanze, fra le corsie degli ospedali, nelle case di chi attende il ritorno dei propri cari, fra le mani dei medici e di quanti si prendono cura della ‘carne’ dei fratelli, negli occhi che sorridono e infondono speranza anche dietro una mascherina, sognando una vita nuova, occhi che preludono a nuovi abbracci, a relazioni recuperate”.

E in questa festa mancheranno gli abbracci e lo scambio dei doni come segno di amicizia, ma soprattutto mancherà la gioia impressa sul volto dei tanti fratelli coccolati dalla comunità di S. Egidio con il tradizionale pranzo di Natale. La raccomandazione del pastore a non dimenticarci di chi sperimenta il dolore della solitudine, dell’indifferenza, perché “nella civiltà dell’amore l’uomo non è più un numero da censire come ai tempi di Gesù”.

La messa è stata animata dalla cappella musicale della Cattedrale diretta e accompagnata da don Giovanni Lombardo.

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