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Acqualadrone, spiaggia ad ostacoli

Da anni si attende un intervento deciso di capitaneria di Porto e amministrazione comunale. Alla guida di questi due enti si sono avvicendati in tanti, ma il risultato è sempre lo stesso. Oggi come a metà degli anni 2000. E dire che nell'estate del 2009 si provò ad imprimere una svolta e si era quasi sul punto di riuscirci. L'allora assessore alle politiche del mare Pippo Isgrò si battè per ripristinare ordine e soprattutto sicurezza su uno degli arenili più belli e frequentati della città. Addirittura tecnici comunali, presero visione di un'area demaniale che fino a poco tempo prima ospitava il quartier generale di un gruppo rom. Delle aree, inoltre, vennero individuate per il varo e l'alaggio delle barche.
Ma ad Acqualadrone, da questo punto di vista il tempo si è fermato. E gli abitanti del posto, oggi, non sanno più a chi appellarsi per poter godere in tranquillità di questa spiaggia sempre più negata dalla presenza disordinata di decine di natanti. Raggiungere il mare, per i bagnanti, è spesso un'impresa. In alcuni punti lo si può fare solo attraverso una vera e propria gimkana tra le barche su carrelli e non, i trattori che servono per tirarle su e giù e i verricelli con cavi d'acciaio che risultano pericolosissimi quando vendono azionati in presenza di persone nelle vicinanze. Da mesi alcuni abitanti del posto chiedono l'intervento della Guardia Costiera ma anche quello dell'assessore Sebastiano Pino, più volte chiamato in causa. L'estate è ormai nel vivo e certi provvedimenti si sarebbero dovuti predisporre per tempo, ma quantomeno per rendere sicura la presenza dei bagnanti sull'arenile, qualcosa andrebbe fatta. E con urgenza.

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