C’è un tipo di amore, immenso e speciale, che niente, nemmeno un terribile incidente, potrà mai cancellare: è quello che una mamma prova nei confronti del proprio figlio. Andrea Scaglione, il ventenne rimasto ucciso il 26 luglio del 2014 in un tragico sinistro stradale amava moltissimo lo sport e la danza. Per questo motivo, da tre anni, sua madre Patrizia organizza il festival del fitness “Andrea per sempre con noi”, e lo fa dimostrando tanta forza, sostenuta dall’enorme affetto di quanti hanno avuto la fortuna di conoscere lo splendido sorriso di questo ragazzo. Domenica scorsa il Monte di Pietà è stato animato da una bellissima manifestazione che si è tenuta nell’arco dell’intera giornata, prevedendo diverse attività come salsa, zumba, step, fit boxe, jazzercise ed uno spettacolo serale durante il quale si sono svolte diverse esibizioni di canto e ballo. Andrea era un giovane pieno di vita, aveva da poco conseguito il brevetto per insegnare hip hop, disciplina che amava moltissimo, era rappresentante di istituto al liceo Ainis, militava nel PD giovanile e organizzava serate ed eventi
. Il suo sogno era quello di fare l’attore, ma subito dopo la maturità aveva iniziato a studiare per entrare nell’arma. Un ragazzo con tanti sogni, ma al tempo stesso concreto e con i piedi per terra. «Il messaggio che con questo festival vogliamo lanciare ogni anno – ha spiegato la mamma Patrizia – è quello di vivere appieno la vita, di prenderla di petto come faceva Andrea, ma al contempo di farlo con responsabilità, così come lo sport ci insegna».
«Lui non faceva salire nessuno sulla sua vespa se non aveva il casco allacciato – ha continuato la signora Scaglione – amava divertirsi, ma era rispettoso delle regole». Purtroppo qualcun altro non lo è stato quella maledetta sera di tre anni fa, lasciando un immenso vuoto nelle vite di tutti quelli che volevano bene ad Andrea. In tanti sono accorsi al festival per onorare al meglio il ricordo del giovane messinese: circa duecento fra amici, mamme, istruttori del mondo del fitness e allievi. Perché Andrea era un ragazzo dal cuore grande, determinato, testardo e profondamente sensibile, e la sua storia ha commosso e toccato anche chi non lo conosceva, diventando un simbolo della lotta per la sicurezza stradale. «Spero – ha poi concluso la mamma Patrizia – di poter continuare ad organizzare questi eventi per continuare a tenere vivo il ricordo di mio figlio».
Foto di Alessio Villari
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