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Giardino dei Miti, la finestra sull’azzurro dello Stretto

Il mito già descriveva e riuniva le venti specie di flora del Parco ecologico del Forte S. Jachiddu, grazie al lavoro di recupero e di rivalorizzazione svolto negli anni. Oggi è, invece, l’arte a unirsi armonicamente con la natura dando un valore aggiunto a un posto che, di per sé, possiede tutto il fascino della lontananza dalla città, seppur a ridosso del centro urbano. Signori, ecco a voi il “Giardino dei Miti”. I veri protagonisti sono stati i giovani artisti, che, grazie al laboratorio svolto da ottobre ad aprile al liceo Basile, hanno dato il loro contributo alla città e partecipato attivamente alla qualificazione e all’arricchimento del territorio.

Simona Anastasio con “Melograno” ha interpretato il mito della dea Madre. Claudia Alibrando con “Gelso”, ha rielaborato, invece, il mito di Tisbe e Piramo. “Mandorlo” di Anna Giorgianni racconta la storia di Demofonte e Fillide. Il mito della ninfa Acanto è stato realizzato da Federica Romeo. “Pino”, di Marco Tripodo, narra le vicende di Attis e della dea Cibale. Megan Carlier ha proposto il mito della “Fata Morgana”. E quello di Pan è raccontato in “Canna di Palude” da Cetty Muscianà. Infine Annalisa Foti ha fatto riferimento al giovane Ciparrisso che si ricollega con “Cipresso”.

«Io amo la natura, quindi aver creato un’opera che si inserisce in un parco per me è una grande soddisfazione – ha spiegato Cetty Muscianà –. Anzi, vorrei che la nostra città potesse avere più spazio per l’arte». Durante l’inaugurazione ogni artista ha spiegato al pubblico presente tutte le fasi del laboratorio che li ha visti partecipare a circa 200 ore di didattica e progettazione delle ceramiche. «Abbiamo fatto tante esperienze e imparato molte tecniche grazie al laboratorio – ha raccontato Marco Tripoldo –. Esser riuscito a portare qui una mia opera regalandola alla città mi fa pensare che ogni sogno è realizzabile». A segnalare l’ingresso nel giardino l’omaggio a Mucha, una maiolica realizzata, infine, da Cecilia Caccamo, la consigliera comunale tra i promotori dell’iniziativa insieme con Mario Albano e i volontari che gestiscono il Parco ecologico. In poche righe è sintetizzato lo stato d’animo con cui predisporsi per fruire del connubio di arte e natura: «Che io possa guardare il mondo che mi circonda con occhi nuovi. Che io possa onorare in tutti gli esseri il prodigio della Vita».

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Il progetto

Un’idea natada “Mekore”

Il “Giardino dei Miti” è il frutto di un progetto voluto dall’associazione culturale “Mekore”, e in particolare dalla consigliera comunale Cecilia Caccamo, da Irene Famulari e da Carmen Saccà, con la collaborazione del Parco ecologico “Forte S. Jachiddu” e del liceo artistico Basile. Grazie al laboratorio, tenutosi nei locali del liceo da ottobre ad aprile, otto studenti hanno realizzato le loro opere. Si tratta di otto pannelli circolari in ceramica rappresentanti miti della cultura siciliana che sono stati regalati al Forte, trasformando il giardino in una mostra permanente di maioliche.

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Foto Alessio Villari

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