È stata una disavventura da brivido, durata oltre mezzora sino al lieto fine, con minuti di grande paura: protagonista un uomo alla deriva con il suo surf, in prossimità dell’imbocco degli approdi di Tremestieri. Momenti di apprensione generale e di professionalità nei soccorsi. Alla fine, può dirsi che è andata bene perché il pericolo corso è stato notevole.
Era da poco trascorso mezzogiorno quando il surfista già in difficoltà per il moto ondoso da scirocco, un catanese di 36 anni, è stato notato dal comandante della nave Fata Morgana in uscita dagli approdi. La segnalazione è stata raccolta dal capo scalo di turno nel piccolo porto d’emergenza, Antonino Zagami, uno dei 35 terminalisti in forza alla Comet che da quest’anno gestisce i servizi d’imbarco-sbarco e immediatamente trasmessa alla Guardia costiera con richiesta di immediato soccorso. Il trentaseienne si teneva aggrappato alla sua tavola da surf ed a causa della corrente non riusciva più a tornare verso la riva di contrada Veglia, protetta dalla barriera lavica, anzi veniva via via sospinto verso il largo. La Capitaneria di Messina, sotto il coordinamento del suo comandante, Nazzareno Laganà, ha fatto accorrere a Tremestieri l’equipaggio della motovedetta “Cp 852” guidato da Francesco Panzera. L’operazione di soccorso, da compiere a diverse miglia dal porto centrale, ha richiesto interminabili minuti in cui lo sportivo catanese, immerso nell’acqua fredda ma rassicurato da riva, si è fatto forza nell’attesa di essere tratto in salvo. Probabilmente, però, i momenti peggiori della sua disavventura sono stati quelli iniziali, quando il surfista è stato paralizzato dallo scirocco e dalle correnti del mare di Tremestieri, e s’è reso conto della sua vicinanza all’imbocco portuale, e quindi del rischio legato al passaggio delle navi cariche di Tir.(a.t.)