Per il ciclo R-esistenza d’artista - visioni d'arte contemporanea, il presidente del Teatro Vittorio Emanuele Maurizio Puglisi inaugurerà oggi (mercoledì 20) alle ore 19 la mostra, curata da Saverio Pugliatti, dal titolo “Beyond the truth” personale di Michele D’Avenia.
Per il ciclo “R-esistenza d'artista” a cura di Saverio Pugliatti, il Teatro Vittorio Emanuele ospiterà dal 20 aprile all’1 maggio la personale “Beyond the truth” di Michele D'Avenia.
“Beyond the truth” personale di Michele D’Avenia, è una ricca raccolta di quadri ad olio e opere grafiche. Il realismo che anima la trattazione delle tante seducenti nature morte come dei non meno voluttuosi nudi femminili, esplica un carattere maturo, consapevole e deciso. Un realismo subito riconoscibile che, fra echi caravaggeschi, conduce la ricerca del ‘vero’ oltre, nella cristallizzazione sublime dell'attimo, nello svelamento fortuito di incoscienti intimità. Il tratto esperto dell’artista rende l’apparenza e la sua descrizione chirurgica, profondamente sostanziale, allusiva, “intrigante”.
«È classico – spiega, nel suo testo critico, Anna Maria Ruta - il nucleo generatore della pittura di Michele D’Avenia, il suo sistema linguistico, il suo impianto compositivo mirano alla chiarezza e al senso dell’ordine, il suo linguaggio visivo si nutre di un segno netto, terso, eppure morbido, vivacizzato da un tessuto cromatico sicuro. Il suo nucleo riflessivo, invece, la sua indagine sulla natura e sull’uomo (che per lui è la donna), la chiave morale con cui apre le porte dell’interiorità, è attuale. Un classicismo d’avanguardia, dunque, un dividersi dell’anima tra classico e moderno. Nelle sue tele - precisa la nota storica dell’arte - si legge uno studio lungo e attento della pittura, condotto sui libri e dal vivo, che lo ha messo a diretto contatto con i grandi maestri del passato, con il loro abile uso del disegno, del colore, dell’attenzione ai particolari del reale, scandagliato fin nelle più sottili sfaccettature. Nei suoi nudi femminili non c’è mai impudicizia, ma c’è una sorta di purezza catartica e i loro contorni, anche in una gestualità naturale, quotidiana, si fanno ammirare per la loro precisione morbida, come quella delle tante Veneri accovacciate, dei tanti nudi distesi della pittura antica. È un lirico non sensuale D’Avenia, anche quando coglie giovani donne in momenti intimi o contemplativi, sempre con sguardo delicato, mai aggressivo (Waiting for freedom, 2010; Il mattino dopo, 2013; La persiana rossa, 2013; Lo specchio, 2013). Una pittura antica – conclude Anna Maria Ruta -, di antica bellezza e perfezione, filtrata attraverso il sapere del passato, con una particolare attenzione all’ossimoro luce-ombra, in cui la luce si conferma anima delle cose, cospargendo di raffinata eleganza e compostezza l’incrocio dei segni. Una pittura lessicalmente limpida, immersa in atmosfere trasparenti e chiare, sostenute da una struttura spaziale costruita e delimitata con sicurezza di tagli, in cui a prevalere è l’armonia della composizione e l’estrema pulizia del colore, che tutto illumina».
La mostra, che si concluderà domenica 1 maggio, resterà aperta dal martedì alla domenica dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00. Ingresso libero.