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Golem, al confine tra umanità e tecnologia

Animazione, musica dal vivo, performance, combinate insieme, per creare qualcosa di diverso da qualsiasi cosa abbiate mai visto prima. Venerdì 15 aprile, alle 21, con repliche sabato 16 alle 21, e domenica 17 alle 17,30, al Teatro Vittorio Emanuele andrà in scena, in prima nazionale, Golem, lo spettacolo creato dalla compagnia inglese “1927” e scritto e diretto da Suzanne Andrade.

 

Come una graphic novel che prende vita, Golem è una festa visiva di ipnotizzante teatro, ideata da una innovativa compagnia teatrale britannica, “1927”. Partendo dalla suggestione mitologica del Golem, la compagnia ci propone un un’originale storia che esplora il confine tra umanità e tecnologia: in un mondo futuristico in cui le tecnologie e l’economia sono divenuti i principali mezzi per trascendere i limiti del controllo umano, Golem è diventato l’indispensabile ingrediente di una vita migliore.

Golem è una favola dispotica del ventunesimo secolo, che esplora abilmente e con satira, una delle grandi questioni del mondo moderno: chi e che cosa controllano le nostre tecnologie?

Robert, impiegato, e sua sorella Annie, musicista, sono stati allevati dalla nonna, con una rigorosa disciplina, fatta di lavoro a maglia, Beethoven e anarchia. Quando Robert compra un “Golem”, l’uomo comune e l’obbediente ed efficiente uomo macchina intraprendono una vita insieme in imperfetta armonia. La vita diventa un po’ più conveniente, ma anche molto più complicata. Golem risponde ad una delle più grandi domande dell'età moderna «abbiamo il controllo della tecnologia, o è lei che ci controlla?».

Cosa significa Golem? Il Golem è una figura antropomorfa immaginaria della mitologia ebraica e del folclore medievale. Il termine deriva probabilmente dalla parola ebraica gelem, che significa "materia grezza", o "embrione", presente nel Tanakh (Salmo 139,16) per indicare la "massa ancora priva di forma", che gli ebrei accomunano ad Adamo prima che gli fosse infusa l'anima. In ebraico moderno golem significa anche robot.

Il mito medievale del Golem racconta la storia di questo gigante che può essere creato dall’argilla solo da chi è a conoscenza dei segreti della Qabbalah per essere “usato” come un servo forte e ubbidiente.

Divertente, ironico, indimenticabile, Golem prosegue il successo internazionale delle precedenti produzioni The Animals and Children took to the Streets e The Magic Flute (creato in collaborazione con Komische Opera Berlin). Sold out per mesi a Londra la scorsa stagione, lo spettacolo è stato portato in giro per il mondo, un’entusiasmante tournée che ha avuto come ultima tappa l’Australia.

Su Golem la stampa britannica ha scritto:

«Una serata scintillante; tutti gli interessati al teatro devono assistere» (The Observer)

«Divertente, inquietante e indimenticabile… un Frankenstein per il 21mo secolo … animato di ironia, immaginazione e umanità» (The Times)

«Innovativo con trovate geniali … Una arguta collisione di estetica fuori moda, influenze culturali ad ampio spettro e sensibilità odierne» (Daily Telegraph)

«Diverso da tutto quello che avete provato finora – “1927” è ufficialmente la compagnia teatrale più attraente della città» (Evening Standard)

«Una sorpresa tagliente, deliziosa, antica, attuale sotto ogni aspetto» (The Times)

«Non si trova una interazione sincronizzata in modo più impressionante tra uno spettacolo dal vivo e un modo follemente satirico» (The Independent)

Fenomeno di culto della scena londinese, “1927” – nata nel 2005 dalla volontà della scrittrice, attrice e regista Suzanne Andrade e Paul Barritt, animatore e illustratore, di provare a unire il teatro con l’opera, la musica, il cinema e il mondo dell’animazione – è una giovane e originalissima compagnia che ha creato un nuovo genere, incrocio brillante fra musical da camera, “graphic novels”, animazione e teatro di figura.

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