Un’intera mattinata di lavoro, tangenziale chiusa, periti ed esperti del Ris impegnati a misurare, repertare, ispezionare. Finiranno sul tavolo del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo i risultati dell’attività svolta ieri mattinata all’interno della galleria e sul viadotto Bordonaro dal quale è volata l’auto di Provvidenza Grassi la notte del 10 luglio scorso.
Dai rilievi effettuati anche sul guard rail, sulle pareti della galleria e sulla collinetta si consoliderebbe la convinzione degli inquirenti e cioè che quella notte la 27enne commessa messinese sia stata vittima di un incidente stradale. Colposo o doloso questo sarà l’inchiesta a stabilirlo e la perizia affidata all’esperto di infortunistica stradale Andreas Pirri.
Gli investigatori sono convinti che la FIAT 600 proveniente da Rometta e diretta allo svincolo di S.Filippo, sia uscita di strada alla fine della galleria Bordonaro. Dopo aver urtato e scavalcato il guard rail l’auto sarebbe piombata nella scarpata, finendo la sua corsa contro la recinzione della cabina elettrica del CAS dov’è stata ritrovata la sera dl 23 gennaio scorso accanto ai pochi resti della ragazza di S.Lucia sopra Contesse.
A confermare la dinamica il ritrovamento sul fianco della collina di un vero e proprio solco scavato dall’auto mentre scivolava a valle. I tecnici hanno repertato parecchi rami ormai secchi che sarebbero stati sradicati mentre l’utilitaria precipitava. E proprio quei rami, quelle fronde spezzate potrebbero fornire un’ulteriore risposta alle indagini. Al sopralluogo era presente pure il padre della ragazza, Giovanni Grassi con l’avvocato Giuseppina Iaria. Lui alla tesi dell’incidente non ha mai creduto. E’ convinto che le cose siano andate diversamente, tutt’ al più che l’auto della figlia sia stata tamponata da qualcuno che avrebbe voluto provocare l’incidente. Teorie alle quali la Procura sta cercando riscontri come la presenza eventuali di ammaccature sulla carrozzeria dell’auto.