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A Messin...tavola vince Salvatore Calderone con una buona rivisitazione della pasta ’ncasciata

Nella seconda sfida dello show cooking della Rtp il professore dell'Archimede ha battuto la giornalista Rosaria Brancato che ha scelto una versione più tradizionale

Dopo la sfida sull'arancino, la pasta ‘ncaciata è stata la protagonista della puntata di ieri. Anche questa volta, i due concorrenti di Messin…tavola si sono affidati sia alla tradizione che all’innovazione. La giornalista Rosaria Brancato ha presentato la classica pasta ‘ncasciata della nonna, mentre l’architetto Salvatore Calderone ha portato il suo “scrigno” di pasta ‘ncasciata, con qualche ritocco innovativo.

Ed è proprio quest’ultima ricetta quella che si è aggiudicata la seconda sfida di Messin…tavola. Con un punteggio schiacciante di 100 a 65, Salvatore Calderone, professore di storia dell’arte al Liceo Archimede, ha presentato un piatto impeccabile alla giuria di ieri sera. Chiuso in un contenitore di melanzane fritte, disposte sui bordi della teglia, quello che ne è venuto fuori è stato un vero e proprio scrigno contenente una ricetta da 100 e lode.
Un piatto ricco e delizioso anche quello della sfidante, Rosaria Brancato, che ha scelto di affidarsi al ricettario di famiglia. Lei, orgogliosissima della sua Sicilia e della sua tradizione, è comunque uscita a testa alta da questa puntata ricca di sorprese e spunti interessanti.

Un’occasione quello dello show cooking di Rtp per parlare anche di temi a corollario delle attività casalinghe».
«Parlando di cucina, nella frazione dell’umido riscontriamo ancora qualche rifiuto che non dovrebbe essere conferito lì», ha affermato la presidente di Messina Servizi Mariagrazia Interdonato che era uno dei giurati. «Per passare dal 55% al 65% di raccolta differenziata – e diventare quindi un caso virtuoso – dobbiamo essere un po' più attenti».
Oltre al tema dei rifiuti, tra le curiosità che sono state svelate ai telespettatori, quella sulla terminologia un po' equivoca che divide chi la conosce come pasta ‘ncasciata e chi come pasta ‘ncaciata. Secondo giudici, la prima è, forse, quella più idonea, in quanto descrive al meglio il gesto di “incassare” la pasta nella teglia; la seconda si riferisce più all’uso del cacio, che deve cementare il timballo.
Questa deliziosa ricetta della tradizione messinese è stata quindi elevata dall’esperienza culinaria del secondo uomo su due ad aggiudicarsi la sfida. L’idea di Salvatore, infatti, si è saputa distinguere per la forma perfetta che ha conferito al suo “scrigno” di melanzane, il gusto del contenuto e l’impiattamento, con una julienne di melanzane fritte posta sopra il timballo.
I giudici fissi della puntata sono stati, al solito, Renato Salvadore, direttore di Gran Mirci, che ospita l’evento a Villa Ida; Alberto Palella, presidente di Confesercenti e ideatore del Messina Street Food Fest; e Salvatore De Maria, nella doppia veste di giurato e co-conduttore assieme a Valeria Zingale. A loro si sono aggiunti, Mariagrazia Interdonato, presidente di Messina Servizi; Nicola Cicero, docente di Chimica degli alimenti all'Università di Messina dipartimento BIOMORF; Santino Vasari dell’azienda vinicola Vasari, che ha proposto il suo Mamertino Rosso Doc per accompagnare i piatti in gara; e Roberta Romano, brand ambassador de La Contadina.

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