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Messina, l'esorcista Tonino Bono: «Ho incontrato il diavolo, si nutre di anime in difficoltà»

38 i casi affrontati dall'ecclesiastico

Esorcismi e sette sataniche, il diavolo che si nutre di anime in difficoltà, la storia di Forte Gonzaga e il suo futuro. Sono gli argomenti di Scirocco, la trasmissione di Rtp condotta da Emilio Pintaldi. Esperti in tema di esorcismo hanno approfondito una materia - ci si creda o no - di cui si sa poco, ma che può fornire spunti di riflessione.  Tonino Bono, frate del convento Sant'Antonio di Padova di Barcellona Pozzo di Gotto ed esorcista da una trentina d'anni, svolge questa attività da tre decadi e ha dovuto affrontare - a detta sua - 38 casi di persone possedute dal demonio. Ogni volta che si presenta un episodio di questo tipo, deve essere affiancato da un'equipe medica che lo aiuta a tenere fermo il posseduto e ad evitare episodi di masochismo fisico e potenziali aggressioni a chi gli sta attorno. Il racconto del presbitero è dettagliato:  «I riti durano una buona mezz'ora e la possessione più lunga che ha dovuto affrontare è durata 10 anni. Il diavolo si è palesato più volte ai miei occhi, apostrofandomi apertamente. Attraverso le messe sataniche le invasioni diaboliche potrebbero trovare facilmente un terreno favorevole su cui innestarsi - continua l'ecclesiastico -, chi pratica l'idolatria del culto satanico si mette seriamente in pericolo. I luoghi che ospitano le sette hanno la possibilità di raccogliere anche della anime che vivono in uno stato di lontananza dal Signore e quindi il demonio è favorito in questo suo potere e quasi nutrito dalla loro situazione di grave irreversibilità». E sulla condizione in cui versa Messina: «In questo momento storico in città è emersa un'emorragia dei giovani, aggravata dai 3 anni di pandemia. Adesso, però, noto un buon recupero: i ragazzi hanno sete di spiritualità e di incontri con Dio. Hanno voglia di trovare posti come la Chiesa in cui trovare punti di riferimento che li ascoltino». In questa direzione gli ecclesiastici hanno un compito importantissimo: «Dobbiamo saper accogliere e aiutare i giovani indirizzandoli verso valori umani e cristiani». Il presbitero si è altresì pronunciato sulla presenza dei fantasmi evocati dai "ghostbuster": «Noi non ci crediamo. Siamo certi che esistano degli spiriti incorporei come gli angeli, i quali si trovano di fronte al Creatore e sono a favore degli uomini. Dobbiamo affidarci a loro per modificare vigenti situazioni sataniche».

Anche all'interno del Forte Gonzaga si sarebbero verificati episodi di satanismo. La testimonianza di Giandomenico Ruta, scrittore peloritano esperto di esorcismi e autore del libro "Messina infernale" è stata fondamentale per capire certe dinamiche sconosciute ai più: «Esistono movimenti di carattere satanico in città. Sono presenti diverse correnti di satanismo come quello giovanile o acido. E spesso ragazzi intorno ai 30 anni sino a qualche tempo fa si radunavano nella stanza adiacente alla cappella della piazza bassa della fortezza ed effettuavano i loro riti magici, arrivando a commettere autentici sacrifici di animali»  Gianluigi Smilare ha, invece, descritto la storia della fortezza: «Il progetto venne commissionato dall'imperatore Carlo V d'Asburgo nel 1537 e ultimato nel 1540». Una peculiarità della struttura ha riguardato la mancata distruzione della fortificazione durante i terremoti susseguitisi nel corso dei secoli, compreso quello del 1908: «La galleria di contromina (arma segreta che rappresenta un unicum nel panorama costruttivo italiano) ha reso sicuramente la struttura più resistente, oltre al fatto di essere ubicata su una collina rocciosa». Un altro membro dell'associazione Gonzaga (nella fattispecie il Presidente Fabio Traina) ha rimarcato il ruolo precipuo del Comune per la valorizzazione di questo sito.

Proprio in tal senso,  Enzo Caruso (assessore alla cultura del Comune di Messina),  si è espresso sulla possibilità di sfruttare le enormi potenzialità turistiche di questo luogo «immaginando che possa diventare un centro di eccellenza da questo punto di vista e sotto l'aspetto convegnistico, già riconosciuto dagli esperti nazionali ed internazionali come uno dei più importanti esempi di architettura spagnola». Il progetto di valorizzazione, recupero e restauro sarà affidato ad una delle 10 ditte in lotta per l'aggiudicazione dell'appalto, che dovrebbe avere luogo entro il 31 maggio.

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