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“La buona vita” di Manghi: il docufilm sui Nebrodi oggi in onda su “Geo”

Esperienze di vita tra Barcellona, Castroreale, Cattafi, Gioiosa, Monforte e Galati Mamertino. Operatore Salvatore Siragusa

Foto di Michele Latteri

Andrà in onda oggi alle 18 all’interno di Geo, su Rai 3, il documentario “La buona vita” diretto dal regista varesino Eugenio Manghi - a collaborare anche Annalisa Losacco - con le riprese dell’operatore video barcellonese Salvatore Siragusa che, insieme alla giornalista di Gioiosa Marea Roberta Fonti, ha contribuito alla ricerca delle storie da raccontare. “La buona vita”, il trailer della puntata è già disponibile sulla pagina Facebook di Geo, narra le esperienze di vita quotidiana delle persone valorizzando le risorse territoriali ed enogastronomiche di località come Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Cattafi, Gioiosa Marea, Monforte San Giorgio e Galati Mamertino, con l’intento di eliminare le concezioni errate su una terra ormai troppo spesso ridotta a pregiudizi e stereotipi.

«Provo un amore smisurato per la Sicilia – rivela Manghi –. Purtroppo però venendo qui si percepisce quanto questa terra sia drammaticamente affossata dal pregiudizio della criminalità organizzata. Ho voluto dimostrare che non è così. La Sicilia è un giardino delle delizie, ti imbatti in gente bellissima che merita di essere fatta conoscere. Sono rimasto affascinato da questa splendida terra – aggiunge il regista nativo di Guastalla, in Emilia Romagna – e già in passato ho avuto modo di lavorarci nella zona di Modica e del Parco letterario Salvatore Quasimodo».

Il brano “Katabba” dei “Malanova”, gruppo musicale della Valle del Mela, l’input per realizzare questo nuovo documentario.
«Mi sono subito innamorato della loro musica – dice Manghi –, ma soprattutto di questo brano che non esito a definire la mia più grande fonte di ispirazione. Con loro abbiamo anche girato alcune scene a Barcellona Pozzo di Gotto nella splendida cornice del Parco Museo Jalari».

Miti e tradizioni del territorio messinese: «Ho fatto parlare la gente entrando nelle loro case e portando agli occhi dei telespettatori quello che fanno, storie interessanti che sono la forza del nostro Paese».
Gente che si adopera nella raccolta delle olive, nella costruzione di strumenti musicali, un fabbro con vocazione artistica, un riparatore di radio antiche. «Diciotto storie che toccano il cuore tutte condensate in un documentario della durata di 42 minuti».

Manghi racconta le bellezze dei luoghi messinesi nei suoi aspetti di vita vissuta esaltando costumi, tradizioni, antichi mestieri («mi ha colpito molto l’impagliatore di sedie di Barcellona Pozzo di Gotto»), prelibatezze culinarie («i cannoli alla ricotta di una pasticceria di Gioiosa Marea») e borghi ricchi di tesori artistici e naturali come Castroreale, rinomato anche per il suo tipico biscotto castriciano. «Abbiamo effettuato riprese con drone tra le più belle che abbia mai fatto in vita mia».

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