L’ultimo innesto ufficiale in casa Messina è stato Matteo Darini, difensore centrale, classe 2002. Il suo ingaggio è stato formalizzato nella settimana che si è chiusa ieri, in realtà il giovane lavora con il gruppo già dal ritiro in Calabria dello scorso agosto. Quindi è un atleta che lo staff tecnico conosceva molto bene e ha potuto valutare a fondo. Probabilmente, dietro l’attesa prolungata che ha preceduto la formalizzazione dell’accordo, c’erano ragionamenti diversi legati all’occupazione degli slot in organico, nello specifico il possibile inserimento di un terzino sinistro alternativo a Tropea, da pescare tra gli svincolati: alla fine è stato dato il via libera al tesseramento di Darini, il che comporterà necessariamente l’adattamento di un elemento con caratteristiche diverse sulla corsia mancina in caso di necessità. Tre nomi su tutti: Polito (fin qui “visto” come quarto nella batteria dei centrali difensivi), Ortisi (riadattato ieri) e anche Pacciardi (mancino naturale) se necessario in casi estremi. Tornando al giovane difensore romano, reduce da un’esperienza in Serie D con il Lavello (19 presenze), prima ancora per lui Casertana, Casale e Siena, ha raccontato le sue sensazioni relative alla nuova avventura in giallorosso: «Finalmente è arrivata la firma sul mio contratto, non vedevo l’ora di potere essere ufficialmente un giocatore di questa squadra, sono con il gruppo da inizio ritiro stando sempre a disposizione del mister e sono contento di questo». Contro la Turris arriverà la prima convocazione e sarà anche l’occasione per “sondare” il calore della gente, dopo l’abbraccio virtuale negli allenamenti a porte aperte: «I tifosi si sono fatti sentire sin da subito, dalle prime amichevoli. So di essere in una piazza molto importante, dunque gli stimoli sono tanti, sono contento di questo». Difensore centrale, ancora under, tanto entusiasmo e voglia di conquistarsi spazi e fiducia: «Cerco di dare il massimo in ogni allenamento, ogni giorno. Dimostrando in amichevole o durante la settimana di potere meritare un posto in squadra, dando tutto me stesso». Dopo l’esordio a Cerignola, nel quale hanno giocato da centrali nel reparto arretrato Polito e Pacciardi, potrebbe essere del tutto diversa la coppia difensiva che partirà dall’inizio giovedì al “Franco Scoglio”. Praticamente certo del posto è Manetta, considerato elemento imprescindibile dello scacchiere per caratteristiche tecniche e di personalità. L’altra maglia se la giocheranno i due in campo dall’inizio in Puglia e Ferrara, che dopo qualche problema fisico patito nel pre-campionato è totalmente recuperato e quindi in lizza per una delle undici maglie che andranno assegnate.