La punta c'è, assolutamente compatibile con le idee tecnico-tattiche di mister Giacomo Modica. Ecco Vincenzo Plescia da Palermo, in cerca di riscatto dopo la negativa parentesi di Piacenza e la preparazione estiva con l'Avellino, squadra che deteneva il cartellino ceduto al Messina (contratto annuale). Più di qualcuno, tra i tifosi, si aspettava un profilo diverso, con più gol nel carniere della carriera: ciò più per i proclami di inizio mercato, che hanno accresciuto l'attesa per un bomber seriale, mentre invece la dirigenza ha spesso ribadito di cercare profili (non solo in attacco) con determinate caratteristiche in campo e fuori. Plescia è pronto, sa che questa può essere la sua chance di rilancio, per rivivere una stagione come quella da protagonista alla Vibonese: «Mi sento molto coinvolto nel gioco di mister Modica, credo sia affine alle mie caratteristiche, così come mi hanno detto tanti addetti ai lavori. Ho voglia di riscatto dopo un paio di annate dure per una serie di motivi, come negli ultimi sei mesi trascorsi a Piacenza, dove purtroppo non siamo riusciti ad ottenere la salvezza. Qui bisogna correre tanto e lavorare parecchio, sono molto fiducioso». Come già spiegato nelle scorse settimane, tutt'altro che veritiere le voci secondo cui avrebbe inizialmente malvisto un trasferimento in giallorosso: «Sono stato contattato una decina di giorni fa, poi non so se la società aveva già parlato con l’Avellino. Mi trovo praticamente a casa, sento un dialetto a me familiare, la mia ragazza e la famiglia sono con me, una sensazione particolare visto che sono stato lontano diversi anni». Sul rettangolo verde si è presentato con una doppietta nel test amichevole con l'Igea Virtus, spera di giocare titolare già a Cerignola, ma ha una partita particolare nel mirino, il (“doppio”) derby col Catania: «Sono palermitano di nascita e adesso vesto la maglia del Messina, Catania è la mia preda preferita, visto che è la squadra a cui ho segnato più gol. Al di là della rivalità, però, rispetto una squadra come quella rossazzurra con tanta storia. Voglio fare tanti gol quest’anno, a prescindere dall’avversario». Tempo di presentazioni anche per Domenico Franco, che torna giallorosso a trent'anni dopo l'esperienza sfortunata del 2014: «Dieci anni fa mi ruppi il crociato, continuai a seguire i compagni ma non ebbi un ruolo nella promozione in Lega Pro - ricorda -. Adesso sono un giocatore più maturo ed esperto, mi sono perfezionato nel ruolo di play che si addice alle caratteristiche». Stavolta, insomma, vuole prendersi le chiavi del centrocampo (scontate le quattro giornate di squalifica): «Il mister mi ha dato un programma con l’obiettivo di essere pronto fisicamente nel momento in cui sarò chiamato in causa dopo lo stop iniziale. A tal proposito, mi dispiace avere commesso quell’errore grave di comportamento durante i playoff con la Lucchese, adesso è giusto che paghi, ma non vedo l’ora di dare il mio contributo».