Messina

Mercoledì 22 Gennaio 2025

Mannino controbatte a Sciotto: "I fatti lo smentiscono, è un incoerente. Non mi ha neanche risposto"

Aveva deciso di far calare il silenzio per non alimentare polemiche. Anche se una risposta dall'Acr Messina e dal presidente Sciotto dopo la sua proposta di acquisizione della società non l'aveva mai ricevuta direttamente. Ma dopo essere stato chiamato in causa, anche indelicatamente, da Sciotto durante la conferenza stampa di tre giorni fa, l'imprenditore Fabrizio Mannino ha deciso di tornare a parlare. "Ho sentito il presidente Sciotto accusarmi di aver preso in giro tutta Messina e i tifosi del Messina. E di non aver mai fatto una seria proposta - attacca l'imprenditore di origini siciliane - Ma i fatti smentiscono in modo inequivocabile quest’affermazione, piuttosto ci sarebbe da chiedersi se Sciotto abbia mai voluto realmente vendere la società, perché se era questa la sua intenzione i comportamenti di questi mesi, che sono sotto gli occhi di tutti i messinesi, sono stati quantomeno incoerenti. Ricorderete tutti come si sia passati dal voler vendere ad 1 euro al voler avere un ricavo dalla vendita della società, ricavo che peraltro non è mai stato chiaro quanto fosse. Per mesi lui stesso ha creato una situazione di stallo rifiutandosi di mettere a disposizione la documentazione contabile necessaria alla valutazione della società e quindi alla proposizione di un’offerta. Non sarei venuto a Messina se non avessi avuto intenzione di acquistare l’ACR e non fossi certo di poter costruire un progetto all’altezza della storia della società". Il presidente Sciotto ha detto che ha le carte e la sfida in un confronto pubblico. Ma ci dice qual è stata realmente la sua offerta, vista che non è mai resa pubblica. "Se il presidente Sciotto vorrà fare un confronto pubblico mi dichiaro sin da subito disponibile, anche se non credo farebbe bene al Messina nella fase in cui ci troviamo nella quale ci vuole serenità per il bene della squadra ed onestamente neanche all’immagine del presidente, persona senza credibilità. Credo sia stata una battuta poco fortunata, magari immaginandomi ormai lontano da Messina. In quanto all’offerta ho proposto di attribuire un valore di 2,1 milioni alla società oltre al riconoscimento di circa 330 mila euro di finanziamento soci e non ho mai chiuso la porta alla possibilità di trattare tanto il valore che le condizioni di cessione". Sciotto parla della sua società come una società sana e con pochissimi debiti. Ma lei hai sempre detto il contrario. Qual è la verità? "I numeri non sono soggetti ad interpretazione, sono oggettivi, peraltro due giorni prima della mia offerta è stata la proprietà a consegnarci la situazione patrimoniale da allegare all’eventuale preliminare di vendita, situazione che vede un indebitamento dichiarato da Sciotto stesso pari a poco più di 1,9 milioni di euro, non mi pare si possa parlare di società sanissima e con pochissimi debiti, peraltro una parte consistente di quest’indebitamento è nei confronti dello Stato e quindi assolutamente verificabile da chiunque ne abbia voglia. A questo indebitamento, che ribadisco è certo, perlomeno alla data in cui ci è stata fornita la documentazione, non si può non aggiungere una valutazione sul rischio che deriva da alcuni contenziosi in essere e da altri potenziali che potrebbero sorgere. Il consulente incaricato, che ha svolto tra mille difficoltà la parziale e sottolineo parziale verifica dei conti su mio incarico, ha valutato esserci rischi potenziali per 800 mila euro, non dico che vi è la certezza che si concretizzeranno tutti ma è pur sempre un elemento da tenere in considerazione in un’operazione di acquisizione che sia seria e come tale si fondi su certezze, un elemento, come altri, da trattare tra le parti e per il quale trovare i giusti equilibri e garanzie nell’interesse di tutti, per primo il futuro del Messina". Il presidente ha anche aggiunto che se Mannino gli dà 3 milioni lui si accolla tutti i debiti e cede subito la società. "Tra le varie affermazioni fatte dal presidente Sciotto nell’ultima conferenza stampa questa è quella che mi ha lasciato maggiormente sorpreso. Come sapete la mia offerta è ufficiale, essendo stata trasmessa a mezzo pec e sapete anche che ancora oggi non ho ricevuto alcun riscontro da parte del presidente. Se avesse voluto veramente cedere a me la società, ma ad un prezzo maggiore rispetto alla mia proposta, sarebbe stato naturale darmi riscontro richiedendo un valore maggiore, avremmo trattato valore e condizioni e con grande serenità si sarebbe giunti ad una conclusione, positiva o negativa che fosse. Credo che una controproposta non sia mai arrivata per il timore che io accettassi ed a quel punto sarebbe stato difficile sottrarsi ad una conclusione positiva. Solo dalla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione, a distanza di 13 giorni dalla mia offerta e dopo che si è già provveduto a contrattualizzare i nuovi dirigenti, apprendo che a 3 milioni di euro mi venderebbe la società, a me non pare un comportamento rituale in una trattativa che deve condurre ad una cessione, ognuno comunque può comunque giudicare da se". Tornerà a Messina? "Certo che tornerò a Messina, ci sarò già la prossima settimana con alcuni collaboratori per lo sviluppo di alcune iniziative non legate al calcio, compatibilmente con la situazione generata dall’incendio all’aeroporto di Catania. Sono stato accolto molto bene in città e per questo sono grato a tutti, ci tengo a ribadirlo, rimango quindi molto motivato a sviluppare questi progetti imprenditoriali, anche se non sono riuscito a realizzare il sogno di acquisire l’ACR Messina. Spero di sbagliarmi, ma ho l’impressione che il presidente Sciotto non nutra grande simpatia e stima nei miei confronti, forse anche per la calorosa accoglienza che ho ricevuto e le molte disponibilità che mi sono state date a supportare un progetto di strutturazione e rilancio dell’ACR Messina, forse questi sono elementi che mi hanno reso “poco simpatico” agli occhi del presidente, che in questi anni si è sempre lamentato di essere stato lasciato solo. Di contro ci tengo a sfruttare quest’occasione per dire pubblicamente che io nutro il massimo rispetto per Pietro Sciotto come imprenditore ed appassionato e tifoso del Messina, non si può negare che in questi anni abbia garantito la sopravvivenza del Club e se oggi l’ACR milita tra i professionisti lo si deve anche a lui. Tuttavia non si può sottacere che i pur meritevoli sforzi non abbiamo mai dato i frutti attesi, né sul piano sportivo, visto che ogni anno si è salvata la categoria in extremis, né sul piano della strutturazione di un management gestionale e sportivo, visto che ogni anno si parte da zero, né sul parco giocatori, sempre azzerato di anno in anno senza costruire valore per la società, né sul piano delle strutture, visto che il Messina non possiede alcun impianto sportivo di proprietà, né sul piano dei conti aziendali, visto l’indebitamento certo. Mi spiace anche che pure quest’anno il presidente abbia deciso di spendere zero euro sul settore giovanile “appaltandone” la gestione all’esterno ad un’altra società. Ho ascoltato in conferenza stampa che la scorsa stagione il presidente aveva previsto di spendere 35.000 euro e poi ne ha dovuti spendere 55.000: questo dà il segno di quanto lontano si sia da una visione corretta e prospettica, parliamo di cifre irrisorie. Giusto per fornire una corretta visione di quest’aspetto, che mi sta particolarmente a cuore, il budget iniziale che avevo previsto in questo primo anno per il settore giovanile era di 180mila euro, per poi passare in 2 anni ai 300.000/350.000 euro a stagione, che sono l’investimento minimo necessario se si vuole aspirare ad acquisire giovani di valore e farli crescere in strutture ed in un contesto adeguati e con uno staff tecnico di qualità per produrre giocatori per la prima squadra e plusvalenze che possono fornire preziose risorse per la società. In conclusione auguro all’ACR una stagione all’altezza delle aspettative della piazza e della storia della società ed al presidente Sciotto di prendersi quelle soddisfazioni che fino adesso gli sono state negate, io a Messina ci sono e ci sarò anche nei prossimi anni, cosa proporrà il futuro lo vedremo, magari vedrò anche quest’anno qualche partita in curva in mezzo ai tifosi. Forza ACR Messina". Parole pesanti come macigni. Quindi l'offerta sarebbe stata di circa 2 milioni e mezzo - stando a quanto dichiara Mannino - mentre non sarebbero arrivate dal lato del presidente Sciotto garanzie sui rischi. E poi ci sono documenti sui debiti forniti da Acr Messina: quasi due milioni di euro di debiti. Sin qui i fatti. Così come nei fatti è la scelta - legittima - del presidente Sciotto di continuare. Adesso giù il sipario sulla vicenda cessione. Si pensi al futuro. Seriamente, per una volta. 

La replica di Sciotto

“Mi ero ripromesso di non rispondere più all’imprenditore Mannino, ma la replica mi induce a farlo, perché da parte sua mi sarei aspettato una Pec con l’offerta entro le ore 12 di giovedì scorso, e non una mail indirizzata ai giornali per rispondere alle mie dichiarazioni... Ripeto che da parte sua aspetto ancora oggi una Pec con una reale proposta, altrimenti la smetta di usare questi mezzi per tentare di destabilizzare un ambiente che si avvia verso una nuova stagione sportiva. In sette anni di gestione, di ‘incantatori di serpenti’ ne abbiamo visti tanti, ma la verità è che la famiglia Sciotto con le proprie risorse e i propri errori, di cui mi assumo la responsabilità in quanto presidente, continua a mantenere il calcio a Messina a livello professionistico. Quello di oggi di Mannino, il quale entra nei dettagli della gestione finanziaria della mia società – questo è scorretto, perché ha violato il patto di riservatezza -, è l’ennesimo tentativo di avvelenare i pozzi e minare la serenità della squadra. Ribadisco che la società è sanissima e che gli unici debiti sono con il Fisco, perché lo Stato ha concesso a tutte le società calcistiche la possibilità di rateizzarli dopo la pandemia. Aggiungo che sono disposto ad un confronto pubblico con Mannino per chiarire definitivamente, carte alla mano, come sono andate le cose. Ma fino a quel momento lo invito a non creare turbative di alcun genere. Caso contrario, significa che non vuole bene al Messina. Gli amministratori di Mannino avevano proposto di rilevare la società con 3 mln al netto dei debiti. Ancora aspetto! Colgo, infine, l’occasione per augurare alla squadra e a tutto lo staff buon lavoro, visto che domani parte il ritiro. Da oggi, per cortesia, parliamo di calcio e non di ‘aria fritta’. Forza Messina #ripartiamoinsieme”.

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