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Acr Messina, Sciotto smentisce se stesso. Così calpesta solo la passione dei tifosi

L'Acr Messina sulla notizia della trattativa con Mannino nel pomeriggio ha inviato un comunicato stampa, con cui prova a fare chiarezza ma finisce per smentire il presidente Sciotto e la lettera inviata al sindaco Basile e all'avvocato Enrico Bella, rappresentante legale del gruppo Mannino.

Ecco la nota

"L'Acr Messina srl precisa che, al momento, non è pervenuta alcuna offerta reale per l’acquisto delle quote societarie, se non contenente condizioni sostanzialmente irrealizzabili e dipendenti dalla volontà di terzi. Si sottolinea, inoltre che la notizia, pubblicata su Gazzetta del Sud online, di una proposta di acquisto da 3 milioni di euro formalizzata e rifiutata dalla proprietà è totalmente priva di fondamento e il presidente Pietro Sciotto si riserva di tutelare legalmente la propria immagine e quella della società danneggiate dalla diffusione di questa notizia. Il presidente Pietro Sciotto desidera comunicare che, al momento, non è stato sottoscritto nessun patto di riservatezza e non è in corso alcuna trattativa secondo quelli che sono i crismi di questa situazione, ma, purtroppo, solo chiacchiere al vento. In assenza di novità rappresentate da interlocutori realmente interessati ad avviare una trattativa seria, non possiamo guardare con ottimismo al futuro immediato del Messina, come meriterebbero i tantissimi tifosi che hanno a cuore la maglia biancoscudata".

La replica di Gazzetta

Il presidente Sciotto sottolinea che non è in corso alcuna trattativa, ma era stato lui stesso a parlare di trattativa nella lettera inviata al Comune. Poi evidenzia come siano "solo chiacchiere al vento": ma la pec arrivata al Comune è un fatto acclarato, è un atto protocollato. Così com'è un atto acclarato il provvedimento con cui il Gruppo Mannino ha incaricato un commercialista messinese di avviare la "due diligence". Ecco, forse Sciotto dovrebbe spiegare come mai ancora siamo in una fase di stallo, come mai ancora i documenti per la due diligence non sono stati inviati. Sarebbe una questione di trasparenza nei confronti dei tifosi messinesi e della loro passione. Abbiamo già spiegato nell'articolo che a Sciotto sono stati offerti due milioni di euro come "valore della società" a cui vanno aggiunti quelli per iscrizione e altro visto come si legge nella pec del gruppo Mannino che «dal momento del passaggio delle quote tutte le entrate (pubblicità, contributi, incassi) e le uscite (debiti fiscali certificati, stipendi federali e spese documentate) saranno a carico della parte acquirente». Sul tavolo ci sono dunque quasi tre milioni di euro.

Detto peraltro che ancora su debiti e crediti va fatta chiarezza. Suvvia, il presidente Sciotto deve rendersi conto che non può sempre essere colpa degli altri. Questa storiella la sentiamo da anni. Abbiamo sempre dato atto al presidente Sciotto di aver investito tanti fondi nel Messina: la città deve a lui e solo a lui se il calcio a Messina esiste ancora. Ma al contempo, non possiamo non ricordare come Pietro Sciotto era lo stesso presidente che per il bene del calcio in città era pronto a cedere la squadra a un euro... Il gioco al rialzo fa parte della trattativa tra le parti in cui sono protagonisti degli imprenditori che devono salvaguardare proprie posizioni economiche, ma la passione dei tifosi non va calpestata.

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