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Il Messina deve subito resettare. Salvezza diretta ancora possibile

La convinta caccia al gol tra le cose da salvare nell’ultima trasferta. L’assenza di Perez ha confermato quanto si importante il suo lavoro

Una partita nata male e finita peggio, così il Messina non può fare altro che provare a dimenticare in fretta la sconfitta in casa della Turris che ha complicato i piani nella corsa alla salvezza diretta.
L’approccio non è stato dei migliori, lo ha ammesso lo stesso allenatore Ezio Raciti, con il gol subito dopo quattro minuti che ha stravolto i piani dei peloritani, già costretti a dovere rinunciare ad alcune pedine a ridosso della gara. È stato costretto a dare forfait in difesa Celesia, con Trasciani che comunque già scalpitava per ritrovare una maglia da titolare. Out pure Konate che con tutta probabilità, venendo da un buon momento, sarebbe stato schierato in mezzo al posto di Mallamo, accanto a Fofana. Ancora più pesante, nell’economia del gioco peloritano, l’assenza dell’ultimissimo secondo di Leandro Perez: la prima punta che, pur non avendo ancora segnato in maglia biancoscudata, si è rivelata spesso decisiva per il lavoro sporco, le sponde, gli spazi creati e il pressing alto sull’impostazione avversaria. Al suo posto è stato scelto Balde, da terminale con altre caratteristiche e Marino alle sue spalle. Schema durato però appena 17 minuti, visto che dopo questo arco temporale è stato costretto ad abbandonare il campo anche Kragl. Una vera maledizione!
Il Messina si è riadattato ancora una volta, avanzando Ragusa e mettendo Iannone sulla fascia sinistra, Marino a destra e Balde da sotto-punta. È arrivata anche la reazione emotiva dopo il gol subito (tra le poche cose da riportare col sorriso da Torre del Greco) ma non il pari nonostante i giallorossi abbiano insistito e pure sfiorato la rete con lo stesso Iannone, che l’avrebbe anche meritata. E così le troppe incertezze difensive, hanno portato poi al raddoppio di Acquadro e al punto esclamativo di Longo.
Messina costretto a guardare avanti, non ci sono alternative. A vincere per salvarsi senza playout. È così, per qualche punto che grida vendetta in questo girone di ritorno ma soprattutto per il disastroso cammino dell’andata, occorre sempre ricordarlo. Sarebbero bastati 1-2 punti raccattati da qualche parte prima del giro di boa, per parlare oggi di tutt’altra situazione. E invece il Messina è lì, nel gruppo a tre in zona playout, a soffrire e a giocarsi alla morte le prossime quattro “finali”. In questo momento, per la classifica avulsa, sarebbe ancora salvo, dunque tiene ancora il destino nelle proprie mani. È un’arma.
Incroci, conti, incastri: tutto è ancora da scrivere nella corsa alla salvezza. A cominciare dal prossimo turno. Il fanalino Fidelis Andria attende la visita della Turris, mentre la Gelbison dovrà vedersela con la Viterbese. Il Messina sfiderà il Foggia, che attende di riabbracciare Gallo dopo le dimissioni di Somma. Sarà dura contro un avversario condannato, a propria volta, a rialzarsi: però vincere è l'unico imperativo per restare incollati al treno.

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