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Messina fuori dai playout, adesso serve l’ultimo sforzo

Tanti gli aspetti positivi mostrati a Potenza. Un Balde ancora decisivo, un Perez che lotta, identità e compattezza

Testa fuori dai playout: alzi la mano chi ci avrebbe creduto l’uno gennaio del 2023? La miseria di undici punti, ultimo posto, salvezza diretta a -12, ambiente dimesso e speranze di permanenza ridotte al lumicino. Oggi la situazione è completamente ribaltata: il Messina vince fuori casa, strappando tre punti pesantissimi sul difficile campo di Potenza. Quarto blitz esterno, terzo risultato utile consecutivo, seconda vittoria di fila, ma soprattutto sestultimo posto che in questo momento significherebbe ancora Serie C. Non è il momento di fare calcoli, mancano cinque turni alla fine del torneo e bisogna rimanere concentrati sul campo. Però è ovvio che, essere usciti in questo momento dalla zona rossa, permette alla squadra di lavorare con serenità e consapevolezza in vista del prossimo delicatissimo duello salvezza.
Identità e approccio. Numeri clamorosi, 1.92 media punti sotto la gestione Raciti-Cinelli, da altissima zona playoff. Il Messina viaggia con il vento in poppa, forte di un’identità trovata e calibrata, così anche di tante armi da sfruttare. Al “Viviani” prestazione quadrata e maschia, lettura della gara top. Sempre sugli scudi Leandro Perez, che non ha ancora trovato il primo gol ma è decisivo con il suo lavoro sporco da terminale offensivo, lotta ed ha anche servito un assist al bacio, premiando l’accentramento di Kragl e il solito attacco degli spazi a rimorchio di Balde. Per il numero 10, settimo gol stagionale per un totale di 18 punti portati in sacco. Nella ripresa il cambio modulo ha blindato il risultato, anche con un pizzico di fortuna con il legno colpito dai lucani e il rigore sbagliato da Caturano.
Rigori ed episodi. A proposito, continua la “persecuzione” dei rigori non dati favore, degli episodi che vanno spesso contro i peloritani. Non per campanilismo e neppure per vittimismo, ma è assurdo che da un campionato e mezzo all’Acr non viene fischiato un penalty. Mentre dall’altra parte, si fischia con leggerezza, come nel caso della massima punizione comminata a Konate, che è maldestro nel movimento ma non tocca l’avversario. Alla fine è andata bene, come altre volte non era accaduto soprattutto in casa, quando gli episodi avevano voltato le spalle ai peloritani, ma si è rischiato molto. L’aspetto positivo è che la squadra non perde mai la propria compattezza, nei momenti delicati delle gare ma anche dopo i passi falsi: ha sempre reagito e poi trovato la forza di rialzarsi. Arrivando sin qui.
Ancora un turno fuori. All’orizzonte una gara importante per il Messina, l’ennesima finale. Cruciale per gli avversari: la Turris, reduce dal ko in casa del Pescara, con un calendario durissimo, si gioca moltissime della proprie possibilità di salvezza diretta sabato prossimo alle 14:30. Il Messina ritroverà Mallamo e Fofana, dopo la squalifica, che potranno rifare coppia in mediana con maggiore freschezza, avendo riposato. Non ci sarà il jolly Fiorani, così anche il vice allenatore Daniele Cinelli, espulso (...ingenerosamente) dall’arbitro domenica scorsa.

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