Messina

Sabato 27 Aprile 2024

Fiorani: «Messina-Andria vale triplo»

Marco Fiorani è il prototipo di calciatore amato dalla maggior parte degli allenatori: duttile, capace di coniugare corsa e qualità, tatticamente intelligente. Classe 2002, originario di Faenza, è arrivato a Messina in prestito dall’Ascoli e dopo oltre metà campionato può tranquillamente essere inserito tra gli elementi più positivi della rosa peloritana. Capace di mantenersi sulla soglia della sufficienza anche nelle prove corali meno soddisfacenti. Il punto più basso. Lui c’era, da titolare, ad Andria, lo scorso ottobre, quando l’Acr fu battuta e superata dai pugliesi, piombando all’ultimo posto in classifica. Toccando il punto più basso di questo campionato. Lì qualcosa si è definitivamente rotta con la precedente gestione ma ora la situazione è stata completamente ribaltata: «Quella dell’andata è una partita assolutamente da cancellare dalla memoria, ha riassunto la nostra prima parte di stagione del tutto negativa - ha detto il centrocampista, intervenendo ad “Antenna Giallorossa” su Rtp -. Oggi, affrontare loro, è un motivo in più per noi per mettere alle spalle quello che è stato e concentrarci sulla missione». Sguardo verso su e giù. Un successo potrebbe rappresentare un colpo di grazia per l’Andria in chiave retrocessione: «Pensiamo a noi e ci siamo detti, nel gruppo, che le partite con Gelbison e Fidelis sarebbero state fondamentali per rimetterci in carreggiata e mirare alla salvezza diretta, per andare a riprendere le squadre che oggi sono trenta punti. La prima l’abbiamo vinta, ora dobbiamo fare bottino pieno nella prossima». Una vittoria varrebbe doppio, anzi triplo, anche perché al contempo si giocheranno due scontri diretti, cioè Turris-Potenza e Monterosi-Gelbison, non tutti faranno punti e le distanze “rischiano” di assottigliarsi ulteriormente. Si deve ripartire dai parecchi spunti positivi emersi dalla trasferta vittoriosa di Agropoli: «La vittoria ci ha permesso di avvicinarci al grande gruppo, anche grazie al pari del Picerno nel finale col Potenza». Anche se la vittoria, inattesa, della Viterbese sulla corazzata Catanzaro, ha ridotto le chance di ricorrere al “piano B”, cioè giungere quintultimi e provare a evitare i playout col distacco di oltre nove punti dalla penultima. Fattori: Kragl e Ragusa. Le armi al Messina non mancano, come Kragl: «Fin qui ha provato quattro volte il tiro, tre volte ha segnato. Con la Gelbison è fondamentale, nel primo gol, il blocco che libera a lui la visuale. L’abbiamo provato, è bello quando le cose testate in allenamento trovano riscontro in partita. Nella ripresa ha sparato una mina per tre punti che valgono tantissimo. In generale è stata una partita sporca, di quelle classiche da Serie C, noi abbiamo lottato su tutti i palloni e sfruttato gli episodi». Invece su Ragusa, titolare per la prima volta con la biacoscudata in Campania: «È un professionista vero, lo abbiamo capito sin dai primi giorni. Con noi si comporta alla grande, con umiltà. Un giocatore d’esperienza così fa sicuramente comodo al Messina».

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