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Messina: con la Gelbison vietato sbagliare

Oggi al “Franco Scoglio” va riscatta la brutta prova di Cerignola in un altro scontro diretto per la salvezza. Auteri: «Dovremo essere pazienti, evitare errori e trovare i varchi giusti con insistenza»

Vietato sbagliare: imperativo categorico in casa Messina. Oggi altro scontro diretto, dopo la brutta prestazione di Cerignola: arriva la Gelbison, servono i tre punti. Tutti concetti racchiusi nella presentazione del match affidata a mister Gaetano Auteri, per la prima volta a colloquio con la stampa al “Celeste”: «In Puglia non abbiamo fatto una buona gara, i motivi possono essere tanti, come la stanchezza per la doppia trasferta, i pochi allenamenti sostenuti. Ma dovevamo fare meglio senza dubbio. Dal punto di vista mentale abbiamo recuperato le scorie, cercando di resettare, provando a capire cosa abbiamo sbagliato, lavorando all’unisono. Mi piace la voglia di tutti di affrontare le difficoltà, resto positivo perché vedo cosa fanno in allenamento ma occorre trasferirlo in campo, in gara - ha proseguito il tecnico giallorosso -. Non abbiamo problemi di condizione ma mentali, dobbiamo tirare fuori il senso d’appartenenza che è l’aspetto più importante che ci manca, che ti fa rimanere attento, concentrato, consapevole. Ma oggi, in qualsiasi modo, dobbiamo vincerla».

L’obiettivo è mescolare l’identità di gioco alla capacità di assumere quell’atteggiamento battagliero da squadra che deve salvarsi: «Essere risoluti, fare fallo quando serve, restare in partita. Dentro una gara se ne giocano diverse, sul piano psicologico e tattico, dobbiamo essere bravi ad affrontarle tutte bene. Ma ribadisco, cerchiamo la vittoria perché ci darebbe positività. Avremo tre partite in sette giorni, ma non solo noi».

Sul piano dei moduli, molte scelte sono state dettate da infortuni e condizioni non ottimali di alcuni interpreti: «Il dovere dell’allenatore è mettere in campo inizialmente i più pronti e posso testarlo quotidianamente. La nostra faccia però deve essere sempre uguale, un calcio intenso, aggressivo, fatto di ritmi. Su questo dobbiamo poggiarci. A volte lo abbiamo fatto anche mettendo in difficoltà squadre più forti, però poi siamo incappati in errori che hanno influenzato il risultato. Lasciamo alle spalle le negatività, il gruppo sta bene e mi auguro possa trovare fiducia attraverso qualche buon risultato. Siamo un gruppo giovane che va guidato, in pochi qui hanno la coscienza di capire cosa hanno sbagliato come atteggiamento, posizionamento o scelte di gioco. Ci stiamo ancora formando come spogliatoio, anche sbagliando. Abbiamo valori e lavoriamo per farli emergere. Non c’è tanto da dire, molti sono agli esordi ma hanno qualità. In questo momento bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo».

Capitolo formazione. Camilleri ha avuto un fastidio per dieci giorni che pare adesso si sia sopito. Oggi ci dovrebbe essere. Probabile difesa a quattro, accanto a lui Ferrini. Sugli esterni Fazzi e uno tra Angileri e Trasciani, col primo favorito. Non convocato Filì. In mezzo Marino e Fiorani, Fofana più di Konate. Davanti out Grillo (probabilmente anche martedì): Curiale centrale, laterali Balde e Catania (o Iannone in caso si optasse subito per il “minutaggio”). Con l’alternativa 3-4-3, fuori Fofana e dentro Versienti. «La mancata individuazione dell’assetto migliore è dipesa dal non avere tutti da subito a disposizione. E poi anche dall’aver perso qualcuno per determinati periodi, come Fazzi e Versienti. Ma in questo campionato ci sarà bisogno di tutti e tutti avranno spazio, soprattutto coi cinque cambi e coi turni infrasettimanali. stiamo cercando comunque delle certezze».

Infine sulla Gelbison, compagine reduce da tre vittorie consecutive: «È un avversario solido, sulla falsa riga del Giugliano. Ha compattezza e fisicità, fanno densità nella propria metà campo e ripartono in velocità. Dovremo essere pazienti nel trovare i varchi, con insistenza, evitando errori».

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