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Messina, piccoli passi avanti. Via libera per lo stadio dalla commissione di vigilanza

Un passaggio formale che però ha un peso importante verso l'iscrizione al prossimo campionato di Serie C. L'Acr Messina ha ottenuto ieri il via libera dalla Commissione Provinciale di Vigilanza per la disputa delle partite di terza serie allo stadio “Franco Scoglio” nella stagione 2022-2023. L'organismo ha espresso all'unanimità parere favorevole per la parte di propria competenza: un piccolo passo avanti, che può apparire scontato e nelle cose ma significativo se si pensa che lo scorso anno i peloritani furono costretti a giocare l'esordio interno, il derby contro il Palermo, a Vibo Valentia proprio per la mancata disponibilità dell'impianto. E relativa querelle che ne conseguì tra club e Comune, proprio sul diniego all'agibilità della Lega, per l'assenza di alcune prescrizioni relative a questioni di sicurezza. Via libera importante ma atteso, se si pensa che la struttura di San Filippo aveva da poco ottenuto il nulla osta per il concerto di Vasco Rossi per l'accesso di 42 mila spettatori, per cui decisamente più facile è stato raggiungere lo stesso obiettivo per una capienza di 6900 persone, quanto è stato deliberato per le partite di calcio che dovrebbero disputarsi il prossimo anno. A rappresentare la società, alla riunione, erano presenti Raffaele Manfredi e Giuseppe Bellantoni.

Quello ottenuto è uno dei due principali documenti amministrativi da allegare alla domanda d'iscrizione sulla quale la società sta lavorando. L'altro dovrà essere rilasciato dal Comune, ma al momento è fermo nell'ufficio del dirigente al ramo Salvatore De Francesco. Palazzo Zanca vanterebbe un credito, di entità non elevata, nei confronti della società, ma il vero problema è che in questo momento manca un reale interlocutore istituzionale considerata la campagna elettorale che si appresta a concludersi, perlomeno per quanto riguarda il primo turno nella tornata relativa alla poltrone di primo cittadino della città. Non c'è un sindaco e un assessore designato allo Sport, o al Patrimonio, con cui dialogare per risolvere una questione che, probabilmente, lontano dai tempi delle urne, sarebbe già stata superata. Un esito al primo turno potrebbe facilitare le cose, viceversa bisognerà trovare comunque una soluzione di buon senso che ponga l'Ente e la società sullo stesso piano, visto che entrambe, seppur in contesti decisamente diversi, rappresentano la città.

Intanto non si registrano novità rilevanti per quanto riguarda il passaggio di mano del club. Allo studio del legale Santi Delia, delegato a gestire eventuali trattative per la cessione e prima ancora a valutare la solidità di soggetti interessati, non sono arrivate nuove missive. Tutto è fermo ad alcuni contatti, ma nessuna pec è stata inviata per approfondire i dettagli dell'operazione o presentare offerte formali. Filtra sotto traccia l'interessamento di due gruppi distinti operanti fuori dalla Sicilia, diversi da quelli che fin qui avevano chiesto informazioni, ma che non si sono ancora palesati con atti formali. Qualcosa potrebbe però accadere nelle prossime ore. Si vedrà.

Intanto i giorni passano e la strada diviene sempre più tortuosa, più che altro perché il tempo stringe e ci sono impegni da onorare. Il saldo dell'ultima tranche di spettanze della stagione che si è conclusa, i relativi e annessi contributi, la fideiussione da 350 mila euro e la tassa da 60. La valutazione sul valore del club si aggira intorno ai 2 milioni di euro, ma magari sobbarcarsi subito un impegno del genere prima del 22 giugno rappresenterebbe un segnale di solidità da parte di eventuali acquirenti. L'attuale proprietà sta alla finestra, non si respira più la stessa voglia e determinazione nel portare avanti il progetto biancoscudato, ma guardando in faccia la realtà, senza alternative l'unica ancora di salvezza per evitare l'ennesimo fallimento è rappresentato dal presente. Il nuovo bivio si avvicina.

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