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Messina e i ricordi di bomber Ciro Foggia: "Una piazza dove si può fare bene con un tifo stupendo"

Parla il bomber che nella stagione 2020/21 ha trascinato a suon di gol i giallorossi tra i Pro

Ciro Foggia

La sua stagione si è chiusa nel modo migliore: doppietta contro l’Acireale che ha regalato alla sua Cavese la vittoria dei playoff del Girone I di Serie D. Il vizio è sempre quello del gol per Ciro Foggia, attaccante classe 1991 che, un anno fa, ha trascinato il Messina alla promozione con 20 reti: «Era importante chiudere bene dopo la delusione per la mancata vittoria del campionato. È una bella soddisfazione e anche una gioia personale chiudere in bellezza con due reti. Ora non so cosa succederà, perché la Cavese non può richiedere il ripescaggio, ma la riammissione e il presidente proverà se ci sarà l’occasione».

Ti sei confermato ad alti livelli. Per te sono stati due anni d’oro tra Messina e Cavese.

«La gioia di vincere il campionato non è paragonabile con i playoff, ma giocare in queste squadre e piazze importanti, con un tifo caloroso, è una grande soddisfazione».

Hai iniziato l’anno con l’Arezzo, ma è stata un’esperienza chiusa in anticipo. Per quali motivi?

«Non è andata come mi aspettavo. Una piazza con un passato importante, che aveva puntato sullo zoccolo duro del Messina e altri giocatori di valore. Devi avere calciatori forti in questi campionati, ma non è sicuro che vinci, e abbiamo peccato di cattiveria».

A febbraio ecco la Cavese, ma alla fine ha prevalso la Gelbison. Una vittoria che ha rispecchiato i valori del torneo?

«Non mi aspettavo che disputasse questo campionato al vertice. Quando sono arrivato a Cava ero convinto di poter vincere, ma complimenti a loro che non hanno mai mollato e hanno fatto qualcosa di straordinario».

Dopo due stagioni a grandi livelli speri nel salto in Serie C?

«Ho 31 anni e preferisco essere protagonista in D che fare la comparsa in C. Ho un altro anno di contratto con la Cavese e spero di portarla in C. È la mia priorità».

Nonostante una separazione inattesa, hai continuato a seguire il Messina?

«Tutti i vecchi compagni lo seguiamo, abbiamo ancora il nostro gruppo molto attivo. Certo, non ci aspettavamo zero conferme dopo la vittoria del campionato: è successo pochissime volte. Tifiamo sempre Messina e tutti abbiamo sperato nella salvezza».

Il presidente Sciotto ha deciso di vendere la società. Ti ha sorpreso questa decisione?

«Non la escludevo, già l’anno scorso si era dato un termine e dopo la vittoria in D e la salvezza in C non si sente di andare avanti. È passionale e ci ripenserà, non vedo un Messina senza Sciotto, non riesce a stare senza. È una brava persona e gli direi di fidarsi e affidarsi a brave persone come lui».

Secondo te perché un imprenditore dovrebbe avvicinarsi al Messina?

«Messina dà tanto e anche la Serie C sta stretta. Con un imprenditore che vuole fare grandi cose si può puntare in alto. A Messina c’è tutto per fare bene: una tifoseria stupenda e una struttura e campo da Serie A. Manca una buona programmazione».

Se il Messina richiamasse Ciro Foggia cosa risponderesti?

«Sono rimasto deluso perché l’anno scorso non ho ricevuto nessuna chiamata, ma ci penserei».

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