Poteva andare meglio ma anche peggio. Giusto allora ripartire da quanto di buono questo Messina ha messo in cascina nelle ultime settimane, dimenticando in fretta i rimpianti che ha lasciato la sfida contro il Foggia, pur continuando a fare tesoro degli errori commessi per proseguire il percorso di crescita che ha avuto un'impennata di fatto dopo la chiusura del mercato invernale. La gestione della partita ha lasciato l'amaro in bocca, perché forse alcuni cambi potevano essere effettuati in altro modo e con altri tempi. Probabilmente ci sarebbe bisogno di una forma fisica diversa, migliore, di alcuni interpreti troppo importanti per questa rosa. Che l'intero complesso paga quando è costretto a farne a meno. Il pari contro i “satanelli” può dirsi alla fine giusto, con un Messina che non è partito benissimo, ha reagito trovando anche il vantaggio, poi dopo una fase centrale discreta non è riuscita a parare il colpo sugli affondi avversari. Ci può stare e alla fine dei conti, cinque punti nelle tre partite contro Palermo, Bari e Foggia possono considerarsi un buon bottino per la volata finale per la permanenza. Ora testa al Monterosi, una partita che vale una mezza finale. Una sfida da affrontare con appena due allenamenti sulle gambe. La classifica dice che tra le due squadre ci sono quattro punti di distacco, ecco perché un blitz a Viterbo avrebbe significati pesantissimi nella corsa dell'Acr alla salvezza diretta. I peloritani ripartono da alcune certezze. L'ormai collaudato 4231 che ha finalmente dato equilibrio tecnico e tattico. Tra le note liete c'è di sicuro la grande prestazione di Lewandowski dopo le incertezze della prima parte di stagione: alcuni interventi hanno mostrato le qualità del portiere giudicato tra i migliori della categoria lo scorso anno a Teramo, ma in riva allo Stretto con un rendimento troppo altalenante. Trasciani da quando è arrivato continua a essere un punto di riferimento, così anche cruciali sono divenuti nello scacchiere Celic, sempre più muro difensivo, e Fofana in mezzo al campo. Quest'ultimo capace di recuperare palloni a raffica e poi proporsi con assist e cambi di passo in fase offensiva. Conferma di avere trovato un passo importante Russo, al di là del gol. Come pure Goncalves dall'altra parte (non sembra aver funzionato l'esperimento dello schieramento degli esterni a piede invertito). Marginean c'è pure, però lui come altri difficilmente riusciranno a tenere il passo atletico costante con la carrellata di impegni ravvicinati all'orizzonte. Ecco perché ci si aspetta di più da chi subentra o sarà chiamato all'avvicendamento. Konate, Damian e Simonetti sono risultati sottotono, Statella continua a fare il suo ma non ha ancora raggiunto livelli di condizione fisica che gli permettano di “strappare” guadagnando minutaggio, se non per necessità. Chi continua a dare buone risposte è l'eterno Piovaccari, che nella prossima trasferta esordirà dal primo minuto per la squalifica di Adorante.