Verrà formalizzata nelle prossime ore una proposta d'acquisto dell'Acr Messina. Un gruppo del centro-nord che nelle scorse settimane aveva chiesto informazioni sul club e sui parametri per rilevarlo ha, infatti, costruito il faldone da inviare all'attuale proprietà.
Di fatto si tratterebbe di un primo passaggio per testare la disponibilità della famiglia Sciotto a sedersi e dialogare sull'eventuale passaggio di mano partendo da certe basi: per arrivare al subentro bisognerebbe poi approfondire altri aspetti contabili ma soprattutto tecnico-burocratici relativi, ad esempio, all'odierna ripartizione delle quote societarie. Insomma, siamo al calcio d'inizio ma questo iniziale passo potrebbe risultare cruciale, propedeutico ad intavolare una vera e propria trattativa.
A quanto pare il sodalizio interessato al Messina, all'interno del quale vi sarebbe un soggetto operante all'estero, vorrebbe subentrare orientando gli investimenti più sulla crescita societaria (come peraltro richiesto dall'attuale proprietà, che tra i paletti avrebbe inserito una determinata quota d'impegno finanziario triennale) che sull'offerta. Quindi capitali per migliorare squadra e struttura organizzativa piuttosto che fondi destinati a “risarcire” almeno parzialmente le spese ingenti degli anni di gestione del gruppo imprenditoriale di Gualtieri. Ci sarebbe però la volontà di “coprire” ipotetiche quote debitorie, non ancora quantificate, ma che comunque non dovrebbero essere particolarmente elevate, piuttosto in linea con ciò che fisiologicamente può produrre una società di Serie C.
«Ci sono stati degli interessamenti di recente da parte di soggetti esterni alla città - ha chiarito l'avvocato Santi Delia, a cui è stato affidata dal Messina la valutazione delle proposte -. È un procedimento particolare perché vanno rispettati dei canoni affinché le eventuali offerte possano essere considerate adeguate. Ci si aspetta delle novità nei prossimi 10-15 giorni». Evidentemente anche prima, considerato il tentativo di accelerata di uno dei due potenziali acquirenti. Basterà?
In questo contesto sembrano destinate a mutare anche le dinamiche relative all'attuale stagione. Pare più lontana la “rivoluzione” che porterebbe al ritorno di Raffaele Novelli in panchina e Pierluigi Di Santo al comando dell'apparato organizzativo. Il trainer dopo l'incontro pre-derby col Catania, durante il quale aveva chiesto specifiche garanzie operative e anche di poter incidere sulle scelte relative al rimodellamento della rosa, non ha più avuto contatti con la proprietà. Alla ripresa dei lavori, programmata per l'uno gennaio, potrebbe dunque profilarsi un prolungamento della gestione “tampone” affidata al duo Ezio Raciti-Daniele Cinelli (anche se quest'ultimo al momento ha lasciato la città assieme al resto dello staff reduce dall'esonero di Sasà Sullo), considerato anche che l'alternativa Pasquale Padalino è di fatto sfumata, con l'ex Foggia pronto ad accasarsi a Siena. Per decidere il da farsi, si attende però un confronto chiarificatorio tra Pietro Sciotto e il “super consulente” Pietro Lo Monaco, che sancirebbe l'estensione della tregua sino alla prossima Primavera, prevedendone anche le “condizioni” dopo il recente botta e risposta a distanza su budget e responsabilità.
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