“Game over Fc Messina”. Finisce qui l'avventura della formazione peloritana? Manca l'ufficialità ma è quasi certo che domenica la squadra non scenderà in campo contro il Troina. A quanto pare sia il presidente Rocco Arena che il vice Santi Cosenza hanno deciso di tirarsi fuori dal progetto. Rimarrebbe in corsa l'amministratore delegato Carmelo Santoro, di fatto rimasto solo. Troppe e insanabili le spaccature che si sono venute a creare con il passare dei mesi. Alle innumerevoli dimissioni (a fare da apripista i magazzinieri seguiti dello staff sanitario, dai preparatori atletico e dei portieri, dal segretario, dall'addetto stampa) ha fatto seguito la volontà dei calciatori di non scendere in campo domenica.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata indubbiamente la pesantissima sconfitta 8-1 subita a Paternò. All'indomani è emersa in tutta la sua drammaticità la situazione di un barca che fa acqua da tutte le parti. Inutili i tentativi del vicepresidente Santi Cosenza di gettare acqua sul fuoco nel tentativo di difendere l'indifendibile. Era inevitabile che prima o poi si arrivasse a un punto di non ritorno. Solo un “miracolo” potrebbe salvare l'Fc Messina dal fallimento. “Gruppo Panico”? Solo a certe condizioni.
È chiaro che se non dovesse presentarsi domenica e il mercoledì successivo a Cava de' Tirreni, la società verrebbe automaticamente estromessa dal torneo, tutti i tesserati sarebbero svincolati ma rimarrebbero i debiti. E pensare che appena qualche mese fa si sognava la C e si presentava un progetto multi-milionario per cambiare il volto del “Franco Scoglio” tramite il noto bando comunale...
L'ad Santoro si è detto dispiaciuto ma da amministratore sta lottando per salvare la società: «Preso atto della volontà del presidente di non continuare a investire in questo progetto - afferma Santoro - sto verificando se possa esserci un barlume di speranza per salvare l'attività, è una corsa contro il tempo e si deciderà tutto nelle prossime ore. Se dovesse saltare tutto non potrò far altro che prenderne atto e agire di conseguenza. I debiti dovranno comunque essere saldati».
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