Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Messina, avanti con Capuano. Almeno per il momento

Avanti con Ezio Capuano, almeno per il momento. La proprietà del Messina ha deciso di dare ancora fiducia all'esperto allenatore, rinviando nuove eventuali rivoluzioni a dopo la trasferta di Taranto, che a questo punto diventa decisiva. Non solo per la guida tecnica ma anche per il progetto tecnico avviato di corsa questa estate e poi “resettato” con l'esonero di Sasà Sullo. L'avvicendamento con Capuano, però, non ha portato gli effetti sperati. Nessuna comunicazione è giunta però all'allenatore di Pescopano, che dunque oggi pomeriggio si presenterà al “Celeste” per dirigere il primo allenamento settimanale. Ieri si è tenuto un confronto tra il presidente Pietro Sciotto e il direttore generale Pietro Lo Monaco per analizzare a fondo i motivi che hanno portato a un crollo così accentuato, fino al penultimo posto in classifica. Ma si è scelta la strada della continuità, anche a livello dirigenziale. Delusa quella parte di tifoseria che chiedeva immediati provvedimenti, dimissioni o esoneri. Certo, non si può però far finta di nulla. Lo scontro diretto salvezza perso in casa contro la Fidelis Andria ha accentuato all'ennesima potenza (semmai ve ne fosso bisogno) i limiti della squadra, di un organico che non può fare a meno in un solo colpo di interpreti come Sarzi Puttini, Goncalves, Morelli, Carillo e Fofana. In un contesto di squadra come quello dell'attuale Messina, pedine di certo importanti. Capuano non ha mai cercato alibi per le assenze, assicurando che i sostituti avrebbero offerto un contributo all'altezza. Ma il trainer non ha trovato la chiave per svoltare. Anzi, singoli fallimentari a parte, la squadra sembra essersi pesantemente smarrita. L'effetto elettroshock rappresentato dall'arrivo del tecnico, anche sul piano emotivo-caratteriale, di settimana in settimana è scemato. Lo dicono anche i numeri, nel confronto tra prime otto partite con Sasà Sullo e seconde otto: 5 punti nelle prime otto gare (1 vittoria, 2 pareggi e 5 ko; 10 gol fatti e 17 subiti), 7 punti nelle seconde (2 vittorie, 1 pari e 5 sconfitte; 7 reti segnate 11 subite). Troppo poco. Ma per la società c'è ancora speranza per evitare il peggio. Dunque per ora accantonate le ipotesi di un ritorno di Sullo o dell'arrivo di un ulteriore allenatore (tra i candidati Giacomo Modica, nessuna conferma invece sull'ipotesi Serse Cosmi). Taranto crocevia, lo sa bene anche la squadra. I calciatori proveranno a fare quadrato compattandosi per tentare di superare la fase delicatissima, andando oltre delusioni, lacune e difficoltà. Servirà però davvero un acuto, una scossa anche per riconsegnare fiducia a una piazza che, “zoccolo duro” della tifoseria a parte, non si è accesa come sperato. Anche in questo caso, sono i numeri della partecipazione allo stadio a parlare chiaro: 304 paganti a Vibo contro il Palermo, 892 contro il Francavilla, 912 contro il Bari; 544 contro il Monterosi; 850 contro la Vibonese; 727 contro il Campobasso; 1270 contro l'Avellino, 425 contro l'Andria. C'è tempo per invertire il trend ma tutti sanno che la migliore cura, universale, sono proprio i risultati. Che danno pure credibilità e forza a un percorso.

leggi l'articolo completo