Il primo blitz esterno stagionale del Messina, arrivato a Potenza dopo quattro sconfitte consecutive in campioanto, ha lasciato buone sensazioni in tutto l'ambiente giallorosso. Novanta e passa minuti in terra lucana sono ovviamente troppo pochi per capire se la “cura Capuano” abbia sortito gli effetti sperati ma dal “Viviani” sono giunti diversi segnali positivi. Innanzitutto la capacità di reazione del gruppo: la rimonta dopo lo svantaggio subito e poi ancora la voglia di andare a prendersi i tre punti dopo il pari del 2-2 incassato. Gli episodi questa volta, finalmente, sono girati dalla parte dei peloritani. Ha inciso un pizzico di buona sorte che non guasta mai, come nel caso della traversa nella palla svirgolata da Celic, ma merito soprattutto dell'atteggiamento di Carillo e compagni che sono sembrati capaci di stare sul pezzo nel segno della compattezza tattica e umana trasmessa dallo spirito del neo trainer.
Cosa c'è ancora da migliorare
Il 3-5-2 “puro”, marchio di fabbrica dell'esperto allenatore ex Avellino, evidenzia ancora delle lacune probabilmente legate agli interpreti, non tutti adatti a muoversi all'interno di questo schema. Chiaramente non può bastare una settimana di lavoro ad assimilare determinati concetti e ancora più probabilmente si attenderà il mercato invernale per modificare l'organico, adeguandolo alle idee di Capuano e ad un assetto diverso rispetto a quello immaginato in estate. Sarà il prezzo da pagare per un inizio di stagione deludente ma in questo momento bisogna pensare solo al campo e a conquistare punti per risalire la china.
Punti da cui ripartire e nuove armi
E allora si riparte da alcune certezze. In difesa proprio i già citati Carillo e Celic. Terzo a sorpresa è stato schierato Fazzi, braccetto di sinistra. Che il classe 1995 fosse un jolly è risaputo: in carriera ha agito da quarto di centrocampo a destra, da terzino, da esterno a cinque tutto fascia, ora quest'altra opzione. Anche lui deve adeguarsi totalmente al posizionamento ma il suo sacrificio permette di liberare la corsa e le incursioni di Sarzi Puttini e Goncalves. Entrambi i mancini si sono dimostrati decisivi nel successo ottenuto sabato scorso. Il primo con un taglio in area prelibato su assist tarato di Morelli: da una parte all'altra, cogliendo l'ampiezza. Così l'aveva preparata Capuano e l'arma è stata sfruttata. Il portoghese, subentrato nella ripresa, ha invece pennellato il cross giusto premiando l'incursione di Fofana. In entrambi i gol, l'area “piena” dimostra come il tecnico chieda di muoversi da squadra in entrambe le fasi: compattezza dietro, buttarsi dentro avanti. Ovvio che questo tipo di approccio tattico penalizza in particolar modo le punte esterne, seppur in situazione d'emergenza il tecnico possa passare a un più votato all'attacco 3-4-3 o sfruttare la maggiore vivacità offensiva di calciatori come Russo o Catania, magari impiegandoli come “mezzali” di squilibrio. Altro punto fermo è Adorante, ancora a segno: bomber nel dna, capace di segnare pure con poche chance disponibili.
Fondamentale l'unità coi tifosi
All'orizzonte lo scontro diretto del “Franco Scoglio” contro la Vibonese. Non ci dovrebbero essere modifiche sostanziali all'undici iniziale, seppur l'impegno sia ravvicinato. Dovrebbe tornare disponibile Vukusic dopo il virus influenzale che lo ha colpito a ridosso della trasferta lucana. Difficile ci sia Milinkovic, su cui sono in corso valutazioni. Il Messina vuole allungare la striscia positiva e per farlo potrà contare sul supporto dei club organizzati, tornati a sostenere la squadra dentro lo stadio. Servirà anche il loro contributo per ottenere un'altra vittoria che sarebbe preziosissima.
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