Messina

Martedì 07 Maggio 2024

Paralimpiadi Tokyo: Carolina Costa, un bronzo che vale oro

Una delle ventisette medaglie di bronzo degli azzurri alle Paralimpiadi porta la firma della messinese Carolina Costa. Si conclude sul terzo gradino del podio il sogno a cinque cerchi della forte judoka peloritana. La ventisettenne (compiuti la settimana scorsa proprio a Tokyo) ipovedente, capitana della Nazionale italiana di judo della Fspic, sul tatami del prestigioso Nippon Budokan di Tokyo era partita magnificamente inserita nella poule A della categoria riservata ai +70 kg, riuscendo ad imporsi per ippon (vittoria prima del limite) sull’americana Davis. Dopo aver superato brillantemente l’emozione del primo incontro, probabilmente la troppa fretta – così come ci ha poi confermato – nel chiudere il match di semifinale contro la kazaka Baibutina le ha fatto commettere un errore fatale su un attacco che l’ha sbilanciata tanto da subire un’immobilizzazione e compromettere una finale largamente alla portata della messinese, che si presentava ai nastri di partenza come prima nella ranking list mondiale. Demoralizzata per l’inopinata sconfitta, Carolina è riuscita comunque a ritrovare forza e determinazione nella finale per il bronzo contro l’ucraina Harnyk. Una finale mai messa in discussione: decisa a spaccare tutto, la messinese è salita sulla materassina concentrata tanto da chiudere subito il match, grazie a un attacco di wazari con proiezione e immobilizzazione a terra che non ha lasciato scampo all’avversaria. «Sono abbastanza emozionata e allo stesso tempo stanca, dopo cinque anni di preparazione e di ottimi risultati devo dire che anche se non è arrivato l’oro per me questo bronzo vale oro» le parole di Carolina Costa dopo la finale per il terzo posto. «Non nascondo che puntavo alla vittoria, era alla mia portata – afferma la judoka messinese – ho lavorato tanto per centrare quel traguardo, ma in semifinale non ero serena, probabilmente per l’assenza a bordo materassina del dt Silvio Tavoletta, ho avuto fretta di chiudere l’incontro e ho regalato la finale alla kazaka. La finale per il bronzo è una vittoria del cuore perché la testa era rimasta alla sconfitta; ho scaricato tutta la tensione, non potevo tornare a Messina senza una medaglia». «Una vittoria – conclude Carolina che rientrerà a Messina mercoledì – che dedico ovviamente a mio padre (il maestro Franco Costa, ndr) che sarebbe stato fiero di me, alla mia famiglia che mi ha sempre incoraggiata e sostenuta e al mio allenatore Vittorio Scimone che è stato sempre al mio fianco. Il mio obiettivo ora è Parigi: abbiamo aggiunto un anno per arrivare a Tokyo ma ne abbiamo tolto uno per Parigi, poi il prossimo anno ci sono i Mondiali. Insomma, un’altra montagna da scalare»

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