L'impatto con il ritrovato calcio professionistico, per il Messina, è stato positivo. Sia per la prestazione, quella che si cercava con maggiore insistenza visto il momento della stagione, e sia per il risultato. Perché vincere, e in questo caso passare il turno, fa sempre piacere. I biancoscudati, che adesso si proiettano all'esordio in campionato, fissato per sabato sera al “Marcello Torre” di Pagani, hanno mostrato una certa compattezza e hanno sempre provato a fare la partita. È vero, la Juve Stabia era stata decimata dal Covid e non aveva potuto schierare alcuni calciatori importanti, ma era pur sempre un avversario con diversi giocatori di qualità come quel Panico, autore del gol che aveva ribaltato l'iniziale vantaggio di Simonetti. Con pochi giorni di preparazione sulle spalle e con qualche sgambatura, il tecnico Sasà Sullo, alla fine, ha elogiato la prova dei suoi, ben consapevole, comunque, che c'è ancora molto da fare. E non potrebbe essere altrimenti. La squadra, rinnovata in ogni elemento, ha espresso anche delle buone individualità. La perla che ha deciso il match l'ha confezionata Filippo Damian, che ha calciato una punizione in maniera impeccabile. L'ex ternano era fra i più attesi e non ha deluso le aspettative. Così come il portiere, Lewandowski, elemento di sicuro affidamento e fra i migliori dell'intera serie C. Fra le note liete certamente l'attaccante Baldé, autentica spina nel fianco della retroguardia delle Vespe nel primo tempo, ma anche Simonetti, sacrificatosi da esterno di centrocampo. I due sterni difensivi, Morelli e Sarzi Puttini non hanno sfigurato, mentre sfortunato è stato l'esordio del giovane Fantoni, condizionato dal maldestro intervento che ha portato al momentaneo pari la formazione allenata da Novellino. Fra i giovani bene anche Adorante che, al di là del gol, ha battagliato con grande impegno. L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina