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L’Acd Vigliatore calcio rappresenta fiero la città delle Terme

«Proseguire i campionati dalla Promozione in giù sarebbe un rischio elevatissimo che non conviene affrontare, è meglio superare l'emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica»: parole di Massimo Giambò, presidente dell'Acd Vigliatore, squadra che milita in Seconda categoria, l’unica squadra di calcio a rappresentare il centro tirrenico. Giambò si è allineato con quanti non vogliono proseguire i tornei, nella consapevolezza di dover affrontare troppi rischi. Meglio fermarsi e ripartire solo quando l'emergenza sarà cessata o quantomeno si sarà allentata. «All’inizio dell’attuale stagione eravamo partiti con discrete ambizioni nella speranza che il Covid 19 rallentasse la pericolosità – ha proseguito Giambò – e invece ci siamo ritrovati, anche a causa dell’alluvione che ha colpito buona parte del nostro territorio, senza il campo sportivo e quindi con problemi enormi».

Per questo sodalizio, nato quasi all’improvviso nell’estate 2019, con soli tre dirigenti - il presidente Giambò, il vice presidente Elio Calderone e il dirigente accompagnatore Simone Tarantello, oltre allo staff tecnico (formato dal mister Giuseppe Monforte e dal vice e preparatore dei portieri Ugo Barone), l’ambizione è quella di rivedere nel più breve tempo possibile a Terme Vigliatore la Prima categoria. «Intanto ci siamo tolti la soddisfazione di non aver fatto scomparire il calcio nel nostro centro e di aver gettato le basi per la ripartenza con una adeguata programmazione – ha ribadito ancora il presidente Giambò –. Ripartenza che, pur rimettendoci alle decisioni della Lega Nazionale Dilettanti, riteniamo ormai impossibile per questa stagione».

Giambò ha ricordato infine che, per chi milita in Eccellenza, considerato che ci sono società che hanno poco da invidiare a livello economico e organizzativo al calcio professionistico, è possibile che si torni a giocare nell'anno in corso. Nelle categorie inferiori sarebbe un rischio elevatissimo: «Meglio non andare oltre, perché il calcio deve dare gioia e spensieratezza e non essere ulteriore causa di contagi e problemi».

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