Fc Messina, addio di Rigoli e Criaco: c'è modo e modo. Saluta Manitta, Mancuso e Nastasi con Costantino
Un autentico terremoto ha scosso l’Fc Messina poche ore dopo la sconfitta subita in rimonta nel recupero di Acireale. L’esonero congiunto di Pino Rigoli e Leo Criaco ha sorpreso soprattutto per le modalità con cui è arrivato, con il primo che non è uscito ancora dal tunnel Covid ed era lontano dalla squadra da settimane, mentre chi lo ha sostituito nelle ultime quattro gare (conquistando 5 punti fra le trasferte con Gelbison, Castrovillari e Acireale e la sfida interna con Marina) ha parlato coi giornalisti fin dopo il ko dello stadio “Aci e Galatea”. Poi, la definitiva rottura. Perché è una separazione che ha evidentemente radici pregresse e non può essere solo legata ad una sconfitta che, per quanto pesantemente condizionata da scelte sbagliate, non compromette nulla in chiave promozione. Una addio, sacrosanto, ma sorprendente per tempi e modi. Accettato dai diretti interessanti seppur considerato poco galante, soprattutto da Criaco che si è lasciato andare ad un forte sfogo social. E si è dimesso anche il preparatore dei portieri Emanuele Manitta, che verrà sostituito dal pari ruolo del vivaio Alessandro Nastasi. Il nuovo vice allenatore sarà invece Carmelo Mancuso. Esonerare un allenatore, anche due, è un diritto di chi sta a capo di un club, soprattutto se non si condivide la gestione dello spogliatoio o come la squadra si esprime in campo. Però a certi livelli anche la forma ha un sua importanza. Gli spifferi raccontano di un amore mai sbocciato con parte dei “senatori” ma anche con componenti dello staff, ma se questo cattivo feeling era risaputo, perché non anticipare i tempi per arrivare all’epilogo? Si sarebbero “guadagnati” giorni per il ritorno di Costantino, evitando a Rigoli l’umiliazione di un “taglio” telefonico senza nemmeno la presenza in panchina. E lo stesso vale per Criaco, che in queste settimane ci ha messo la faccia ottenendo poi questo trattamento. Si attendeva il primo passo falso per tagliare il rapporto? Con altrettanta onestà intellettuale bisogna riconoscere che la gestione della partita di Acireale è stata fallimentare ed ha portato ad una sconfitta meritata. Un solo cambio, Bevis per Alessandro Marchetti. Dopo il vantaggio squadra piatta che ha badato solo a non prenderle, nessun tentativo a inizio ripresa di alzare la testa davanti al forcing confuso di un avversario che poteva essere nuovamente colpito e affondato. E poi nemmeno una mossa della disperazione per recuperarla. Calciatori come Giuffrida e Coria, ma anche Bianco e Garetto, rimasti per tutto il match seduti. Responsabilità di Criaco? Di Rigoli? Ci sono, ma forse anche frutto di un clima che non era più idilliaco come dovrebbe essere in una squadra terza e in corsa per la vittoria finale. Ciò significa solo una cosa: questa decisione, prima o poi, sarebbe arrivata. L’ultima goccia è caduta dopo un turno infrasettimanale non facile e alla vigilia di una trasferta altrettanto dura, sul campo dell’ostico San Luca. Il ritrovato Massimo Costantino avrà così solo pochi allenamenti a disposizione per preparare la sfida, dovendo per giunta rinunciare ai due Marchetti oltre Carbonaro e Aita, tutti squalificati. Si spera invece di avere a disposizione l’attaccante Piccioni, a quanto pare frenato da problemi burocratici. «Non mi aspettavo la chiamata della società – ha commentato il trainer 47enne Costantino –, ma nel calcio succede anche questo. Torno con grandi stimoli, voglia ed entusiasmo. Ho la fortuna di trovare una squadra con la cultura del lavoro, allenata bene e che ha basi solide grazie anche al mio predecessore». Sensazioni positive dopo il primo allenamento: «Ho chiacchierato un poco con loro trovando grande disponibilità, questo mi faciliterà le cose. Non ci vorrà molto per entrare nella testa dei ragazzi, hanno già dei concetti ben chiari». Per quanto riguarda il modulo, al momento avanti con il 4-3-3 ma in futuro si potrebbe anche optare per il 4-2-3-1. Infine, sull’andamento del torneo: «Si pensava che il campionato post Covid fosse più livellato verso il basso. Ci sono tre squadre che hanno qualcosa in più, ma anche dietro insistono formazioni attrezzate che stanno facendo ottime cose. Il rischio è che si possa cadere su ogni campo, sarà una seconda parte di stagione impegnativa».