«Mi chiamano ingegnere, io sono geometra». Diceva orgoglioso di sè e del lavoro fatto. Nel periodo tra gli anni Settanta e l'inizio degli anni Novanta Gianni Puglisi era tra i costruttori più noti a Messina e in Sicilia. Ha realizzato complessi edilizi in città e in provincia, da San Licandro a Rometta. È stato presidente della Scuola edile e dell'Ance. La sua impresa ha costruito il Palasport di San Filippo. E suo figlio, Pippo, ha guidato per anni l'Associazione degli industriali della provincia di Messina. Si è spento ieri, dopo una vita operosa, dedicata al suo lavoro, alla famiglia e a un'altra grande passione: il calcio. Era tifosissimo del Messina, Gianni Puglisi. Una passione così forte che lo portò a prendere le redini della storica Acr nella stagione 1982-83, quella trionfale che sarebbe terminata con la promozione in C1. Nei primi anni Ottanta l'imprenditore edile legò il suo nome al club giallorosso prendendo il posto di Lamberto Sapone alla presidenza e poi rilasciandolo a Michelangelo Alfano proprio nei mesi che precedettero l'arrivo in società di Turi Massimino. Ironico, arguto, mai banale, presidente-tifoso dal pensiero sempre positivo, riportò la C1 in città con Ballarò in panchina e poi firmò alcuni ingaggi importanti per quei tempi, - come Caccia, Ceccarini, Repetto e Silva, giocatori con presenze anche in A. Negli ultimi anni si era ritirato nel suo “eremo” di Fondachelli Fantina.