L'Acr Messina aspetta ancora l'esito del tampone cui è stato sottoposto uno dei suoi calciatori, ma l'attesa non intacca l'atmosfera in seno al gruppo giallorosso, considerando anche che i primi esami effettuati hanno dato esito negativo.
Ma, in ogni caso, si dovrà recuperare l'amichevole saltata per questo motivo lo scorso sabato contro l'Amatori Salerno, e la società giallorossa è già all'opera per organizzarla nei prossimi giorni; a seguire, un altro test, probabilmente contro la formazione Primavera della Salernitana. Primi giorni di ritiro raccontati da Domenico Aliperta, nuova guida del centrocampo giallorosso.
«L'atmosfera in ritiro - conferma il centrocampista napoletano - è davvero positiva. Lavoriamo con grande energia ed entusiasmo; del resto, dopo tanto tempo di fermo, tutti abbiamo una grandissima voglia di riprendere ad allenarci e a giocare. In questi primi giorni stiamo puntando più sull'aspetto fisico, poi, quando saremo a Messina potremo iniziare a capire cosa davvero possiamo fare quest'anno».
Due stagioni con la Turris poi, proprio sul più bello, l'addio. E fra tante proposte, la scelta giallorossa.
«Sì, con la Turris sono state due stagioni importanti, chiuse alla grande con la vittoria del campionato di Serie D; ma anche dal punto di vista personale ho ricevuto grandi soddisfazioni. Quest'estate ho però deciso di interrompere il rapporto con la società campana, perché non ho ritenuto opportuno continuare alle loro condizioni, e ho fatto una scelta diversa. Ho ricevuto tantissime proposte, ma ho scelto quella più opportuna, quella che mi convinceva maggiormente. Il blasone dell'Acr e quello della città hanno avuto il loro peso, ma mi ha convinto soprattutto il progetto; alla base c'erano tutte le condizioni giuste. Quello che mi è stato presentato è un progetto tecnico importante e diverso dagli ultimi anni».
Le è stato prospettato, quindi, un progetto a vincere.
«Certo. Non mi sarei mai spostato di 600 km da casa soltanto per divertirmi; sono venuto a Messina per vincere».
I primi riscontri tecnici da questi giorni di ritiro?
«Confermano la bontà della mia scelta. Anche la curiosità di conoscere mister Novelli e i suoi metodi di lavoro mi ha spinto verso Messina; e posso già dire che il nostro tecnico è stata una bella sorpresa già dai primi giorni di ritiro. Fra i compagni, conoscevo già Vacca, Addessi e Lavrendi, con cui ho giocato assieme, ma da avversario avevo anche incrociato più volte Foggia e Arcidiacono; anche il livello dei miei prossimi compagni mi ha convinto a scegliere l'Acr; un gruppo con cui ci conosciamo sempre meglio qui in ritiro, composto non solo da giocatori di livello, ma anche da persone perbene».
Una stagione, la quarta targata Sciotto, ormai decisiva per l'Acr. A maggior ragione in un anno in cui sulla carta non ci sono squadre ammazzacampionato.
«Non conosco bene la realtà del prossimo girone; mi sembra ci siano 3-4 squadre potenzialmente ben attrezzate, ma quest'anno guarderò soltanto il mio Messina. Sono sicuro che possiamo fare bene, i presupposti ci sono tutti. Certo, se una stagione ti capita il Bari o il Palermo di turno diventa più difficile pensare positivo, anche se poi le partite si devono vincere sul campo. Quest'anno il campionato sarà più avvincente, e noi saremo in grado di dire la nostra fino all'ultima giornata».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia