Sono ore di attesa stressanti che vanno a minare il già provato sistema nervoso per la grave situazione che si è venuta a creare a seguito della pandemia Covid-19. Il tempo scorre inesorabile, sono trascorsi ormai oltre due mesi dall'ultimo impegno ufficiale (l'1 marzo Acireale 0-0), il campionato si sarebbe dovuto concludere domenica scorsa ed invece a tutt'oggi si vive alla giornata alla ricerca di quelle certezze che, al momento, nessuno è in grado di dare.
Non sono esenti i tesserati dell'Fc Messina che, come tutti, attendono le decisioni del Consiglio federale.
È rientrato, seppur per qualche giorno, nella sua residenza di Milazzo, il capitano dell'Fc Messina Giovanni Giuffrida: «Solo il tempo di traslocare tutte le mie cose e liberare casa». Anche questo lascia capire quanto possa essere difficile una ripresa del campionato, adesso si aspetta solo di conoscere le decisioni del Consiglio che saranno ufficializzate tra lunedì e martedì prossimi.
Nei giorni scorsi hai partecipato insieme con altri 130 colleghi ad una riunione organizzata dall'Aic on line con i vari rappresentanti di squadra di serie D quali sono state le tematiche affrontate?
«Principalmente la riunione è servita per capire le condizioni fisiche dei calciatori delle varie squadre - ha affermato Giuffrida - il responsabile Giorgio Gaggioli ha chiesto se c'erano casi sospetti all'interno delle squadre, per fortuna nessuna ha lamentato questi problemi, ci ha confermato che ad inizio della settimana prossima si dovrebbe fare chiarezza per quanto concerne la stagione in corso».
L'ex ministro allo sport Luca Lotti - intervenuto - ha riconosciuto l'impossibilità di rispettare i protocolli sanitari previsti per le società di serie A evidenziando la necessità di un supporto da parte degli enti locali e del governo per venire incontro alle esigenze delle società….
«Un protocollo di sicurezza di 33 pagine se è difficile per le società professionistiche, figuriamoci in Quarta serie. Una situazione difficilissima anche per molte società anche di Lega Pro che non hanno un centro sportivo. Dovranno necessariamente stabilire delle linee guida per tutte le società e per farle rispettare occorreranno aiuti economici perché difficilmente i club saranno in grado di sostenere i costi».
L'Aic, inoltre, ha stabilito tra l'altro di istituire un fondo di solidarietà di un milione di euro a sostegno dei calciatori delle serie minori, come giudichi questa iniziativa e se pensi che sarà sufficiente per sanare le inevitabili perdite.
«È un progetto che ancora non trova ovviamente attuazione, si parla di un fondo di solidarietà di un milione di euro che dovrà servire per aiutare quei calciatori in difficoltà economiche. Ma in questo momento è tutto fermo in attesa di conoscere le decisioni del consiglio federale».
Come sarà articolato questo fondo di solidarietà, vale a dire con quali criteri sarà divisa questa somma?
«Non si è parlato delle modalità e in che misura, probabilmente servirà per aiutare quei calciatori in arretrato con i compensi da mesi, ci sono realtà - conclude Giuffrida - che ancora sono ferme ai mesi di settembre-ottobre». Riteniamo lodevole l'iniziativa del Consiglio direttivo dell'Aic ma non sufficientemente idonea se si tiene conto che la serie D è composta da nove gironi ciascuno con diciotto squadre e se si esclude qualche “isola felice”, quasi tutte sono indietro con i pagamenti. Ai più “fortunati” - probabilmente - sarà pagato il mese di febbraio lasciando un vuoto di tre mesi, alla luce di quanto appena detto, ci viene difficile ipotizzare che la cifra al momento prevista, possa essere sufficiente per soddisfare le innumerevoli grida d'aiuto.
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