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Un Natale di rimpianti per l'Acr Messina, per i playoff serve un mercato "Pro"

Sotto l'albero di Natale la rabbia, i rimpianti e il senso di sconforto dopo una gara che ha chiuso un altro anno deludente per i biancoscudati. La trasferta di Mugnano di Napoli ha lasciato un pugno di mosche in mano all'Acr Messina. Generando al contempo un ginepraio di accuse e polemiche per quanto successo sul campo. A tal punto da far sbroccare un tipo pacato come Karel Zeman che non si è affidato ai classici giri di parole per raccontare quel che è accaduto contro il Giugliano. Parole forti e piene di amarezza e frustrazione quelle del tecnico giallorosso che senza peli sulla lingua ha parlato di arbitraggio sfacciatamente favorevole ai campani e di una situazione ambientale che non raggiunge tali livelli di inciviltà neanche nei campionati di Terza Categoria.

Un affondo vero e proprio verso un tipo di calcio nel quale il figlio d'arte non si riconosce, tanto da spingerlo ad ammettere che «se il campionato è questo, io preferisco non partecipare». Una vecchia storia che puntualmente si ripete di anno in anno: le sfide di Interregionale, soprattutto in campi “caldi” come quelli campani, hanno sempre messo a dura prova le squadre ospiti e per uscire dall'inferno dei dilettanti bisogna, fin dai tempi della pietra, essere più forti di ogni avversità, anche della più squallida e antisportiva. Denunciando - questo sì - situazioni che con lo sport non hanno nulla da condividere, ma evitando di nascondere i propri errori dietro il solito muro degli alibi... ambientali.

A Giugliano nessuna, fin qui, reazione alle dure accuse dell'allenatore, ma i 97 minuti del “Vallefuoco” sono sotto gli occhi di tutti. E in casa giallorossa lasciano a un senso di impotenza e i soliti interrogativi. Zeman ha lanciato il sasso nello stagno e la sua rabbia a caldo dopo una sconfitta bruciante è sembrata la stessa di quando, qualche stagione fa, perse meritatamente sul campo un derby al “Franco Scoglio”. Anche allora usò termini forti («Picchiati nello spogliatoio e pullman dato alle fiamme: questo non è calcio») quasi a giustificare la prestazione dei suoi che quel giorno persero per due a zero. Stavolta, tuttavia, la sua squadra ha giocato e avrebbe meritato un punto per quanto fatto vedere sul sintetico napoletano, ma ci saranno stati altri fattori a incidere sulla sconfitta.

La squadra ha fatto passi da gigante sul piano del gioco e della consapevolezza nei propri mezzi, ma continua a portarsi dietro quegli errori costati già tanti punti in questa prima metà di campionato. Solo sul doppio svantaggio l'Acr ha uscito le unghie, approfittando dell'appagamento dei campani. L'azione del gol di Crucitti è il frutto di schemi provati e riprovati al “Despar”, l'occasione del due a due sprecata dalla voglia di incidere di Rossetti, che si è preso il pallone e dal dischetto ha scaricato di rabbia sui guanti di Mola. Cose di calcio: il ragazzo se la sentiva e crocifiggerlo per non aver rispettato l'ordine di esecuzione dagli undici metri - il rigorista è Crucitti - sarebbe ingeneroso. La verità è che servono almeno due pedine di qualità - un difensore e una punta - dal mercato Pro per alzare il livello di una squadra che non è al passo delle migliori.

Chi si aspettava di più nell'ultimo giorno utile del mercato dilettanti è rimasto un po' deluso. L'Acr ha piazzato un movimento in uscita e uno in entrata. Un classe 2000 per un altro “millennial”, insomma. È andato via il difensore Domenico Strumbo; il giocatore di Chiaravalle è stato ceduto a titolo definitivo al Foggia, altra nobile decaduta capolista - con il Bitonto - del Girone H di quarta serie. A sinistra l'Acr è coperta con Fragapane e Barbera e l'intenzione era quella di potenziare l'altra fascia affiancando a De Meio un altro giocane di prospettiva. Ecco il perché dell'arrivo di Raffaele Vuolo, un terzino destro del 2000 proveniente dal Belluno, formazione con cui nella stagione in corso ha giocato 10 gare nel Girone C di Serie D. Nell'annata precedente 31 le presenze collezionate, sempre in quarta serie, con la maglia della Nocerina. In precedenza Vuolo ha vestito le maglie delle formazioni Allievi di Savoia e Cavese, prima di approdare alla Gelbison nella stagione 2016/17, con cui ha disputato il campionato Juniores, e del successivo passaggio al Solofra, compagine campana con cui ha esordito in Eccellenza e giocato 25 gare, condite da una rete.

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