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Il Messina cerca i tre punti nel silenzio del "Franco Scoglio"

Il Messina cresce e sogna

C'è l'Acireale, domani, in riva allo Stretto ma più che di calcio, in casa giallorossa, si continua a parlare dell'ennesima umiliazione che la città è stata costretta a mandar giù. Lo stadio a porte chiuse, su decisione della Questura di Messina, è una vergogna che priverà i tifosi peloritani di assistere dagli spalti al match contro i granata. Nel festival dello scaricabarile a perdere è tutta la comunità messinese.

E oggi i tifosi del Messina attraverso un comunicato hanno voluto manifestare tutta la loro rabbia per una decisione umiliante oltre che stucchevole: "Non ci interessa sapere se la responsabilità è del Comune, degli organi istituzionali preposti al controllo. Per noi la responsabilità è di tutti - scrivono i tifosi della Curva Sud -. La responsabilità è di chi non riesce a far disputare una partita di calcio di uno squallido torneo dilettanti in uno stadio da 40 mila posti. Siamo stanchi e mortificati come cittadini in primis. Pretendiamo che le istituzioni rispettino i cittadini sette giorni su sette, anche la domenica, anche per una partita di calcio. Se tutti i protagonisti di questa ennesima farsa avessero un briciolo di dignità andrebbero via, andrebbero a fare altro".

Per domani Infantino potrebbe, grossomodo, affidarsi all'undici delle ultime settimane. Tra i pali dovrebbe rivedersi Meo, tornerà Cossentino in difesa, probabile la conferma di Cocimano nel tridente d'attacco. "Acireale pericoloso - ha detto Pietro Infantino, ex allenatore dei granata - ma faremo di tutto per tornare alla vittoria".

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