Il neo nato club era ed è ben consapevole di dover fronteggiare a lungo enormi difficoltà dovendo affrontare una stagione partendo da zero. Creare uno staff, allestire un organico competitivo, reperire il materiale sportivo, la sede del ritiro, i campi di allenamento. Mai e poi mai, però, di non poter disputare la gara d'esordio casalingo davanti ai propri tifosi per la mancanza di agibilità del principale stadio cittadino del quale è entrato ufficialmente in possesso solo lunedì scorso. L'altro, il Celeste, è Ko da tempo e sempre lo stesso neo nato club attende il via per poterlo rilanciare.
Dell'agibilità del Franco Scoglio era l'amministrazione comunale che avrebbe dovuto occuparsene, garantendo così una casa all'unico club che a fine luglio, ha risposto con fatti concreti alla richiesta di manifestare l'interesse una volta che la lega dilettanti ha concesso a palazzo Zanca di ripartire dalla serie D. Tra 72 ore c'è da scendere in campo ed il Franco Scoglio non ha ancora avuto l'ok dalla commissione di vigilanza. Vero è che viene da storcere il muso se si pensa che due mesi fa questo impianto sia stato giudicato agibile per ospitare un concerto che ha richiamato 40 mila persone. Vero è anche che la stessa commissione di agibilità ha richiesto all'amministrazione comunale con largo anticipo, tutti gli interventi da eseguire affinchè lo possa essere anche per la disputa della prima gara casalinga del Messina.
Il 20 giugno scorso fu stilato un verbale per la concessione dell'impianto di S. Filippo all'Acr di Proto che allora si pensava ancora potesse partecipare al campionato di Legapro. Si dava tempo entro il 9 agosto scorso di adempiere a tutte le prescrizioni, ma a quella data, né nell'ultimo sopralluogo di avantieri, venivano riscontrate. Il fatto curioso, tuttavia, è che nel bel mezzo di questo lasso di tempo, l'8 luglio, sia stata autorizzata la massima capienza dello stadio per l'esibizione di Tiziano Ferro.
Lo stesso impianto, da quel giorno, non è stato più utilizzato per altri eventi in modo da non poter, a distanza di due mesi, ospitare una partita che, ottimisticamente, richiamerà sulle tribune neanche il 10% delle gente che assistette al mega concerto del cantante laziela. Il rischio concreto, adesso, è quello di doverla giocare a porte chiuse questa partita. L'alternativa è il campo neutro di Milazzo. In entrambe i casi, sarebbe comunque una grande sconfitta per la città. Dove un gruppo di appassionati dirigenti mette in piedi dal nulla una società di calcio in 30 giorni e dove un'amministrazione non riesce garantirgli uno dei due gloriosi stadi che, al momento, sono lo specchio fedele della realtà in cui viviamo.
La precisazione del Comune
Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale di Palazzo Zanca
In merito a notizie stampa diffuse in data odierna relativamente al parere negativo espresso ieri dalla Commissione Provinciale Vigilanza Locali Pubblico Spettacolo a seguito della richiesta dell’Acr Messina della conferma dell’agibilità dello stadio Franco Scoglio, l’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, precisa che: “Come si può evincere dal verbale della Commissione stessa, la domanda, presentata in Prefettura, è e rimane a carico della società Acr Messina e non dell’Amministrazione comunale, ed è tuttavia risultata carente della necessaria documentazione da allegare. La maggior parte delle prescrizioni poi sono a carico dell’Acr, trattandosi principalmente di interventi legati a manutenzione ordinaria.
La concessione e di conseguenza la gestione dello stadio Franco Scoglio è passata dalla vecchia Acr alla nuova società senza interruzione, tranne il periodo limitato al concerto di Tiziano Ferro. In quell’occasione l’organizzazione dell’evento musicale, d’intesa con l’Amministrazione comunale, ha adempiuto con successo ai passaggi richiesti per ottenere l’agibilità alla massima capienza dello stadio.
Ciò nonostante l’Amministrazione si è già attivata per fornire la massima collaborazione affinché domenica prossima la partita del Messina si disputi regolarmente e senza limitazione alcuna al Franco Scoglio, pur nella consapevolezza che buona parte degli adempimenti sono e rimangono a carico dell’Acr e c’è comunque la volontà comune di risolvere le problematiche segnalate nel verbale e alla base del parere negativo”.