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Caso fideiussione, niente penalizzazione per il Messina

Caso fideiussione, Messina prosciolto

Niente penalizzazione. Neppure un punticino. E niente multa, a dispetto di ciò che si temeva. Mancavano gli elementi per punire il Messina. Questo, almeno, è ciò che emerge dalla sentenza del Tribunale Federale Nazionale, pubblicata stamattina. Sulla base del quale viene rigettato l’atto di deferimento e dunque le richieste di sanzione della Procura Federale.

Una bella vittoria per l’avvocato Eduardo Chiacchio e il legale della società Massimo Rizzo, che da tempo sostenevano che attorno a questa vicenda c’erano molti aspetti che dal punto di vista legale erano poco chiari.

Il Messina aveva sollevato l’eccezione di improcedibilità, legata alla mancata notifica dell’atto di deferimento ai legali rappresentanti della società e alla mancanza di deferimento della società stessa. Eccezione solo parzialmente accolta dal Tribunale Nazionale, che di fatto ammette il vizio formale, ma entra comunque nel merito della vicenda.

Spiegando che la vicenda, complessa, nasce da una richiesta precisa della Lega, cioè quella di presentare una nuova fideiussione entro il termine del 31 gennaio. Cosa che il Messina ha effettivamente fatto. Il primo febbraio la società che aveva rilasciato la fideiussione, Argo Group, ha pure confermato alla Lega la validità di quella polizza.

E’ stata poi European Brokers srl a comunicare alla Lega che il Messina non avrebbe pagato il premio da 6mila euro richiesto e che dunque la fideiussione sarebbe stata priva di qualunque efficacia.

Nel dispositivo, però, il Tribunale Federale spiega che la comunicazione da parte di un soggetto terzo, diverso dal garante - che doveva essere la Argo, del mancato versamento del premio non dimostra né l’inadempimento, né l’inefficacia della garanzia depositata.

In sostanza, per i giudici sportivi, mancano gli elementi per dire che il Messina abbia commesso un illecito. In penale, si potrebbe dire che il Messina è stato assolto per insufficienza di prove.

Abbastanza per far cantare vittoria agli avvocati giallorossi, ma anche per evitare di creare un pericoloso precedente: fosse arrivata una punizione o un’assoluzione per motivi diversi, il caso avrebbe fatto giurisprudenza e altre società avrebbero potuto aggirare le normative e partecipare al campionato con fideiussioni prive di reale copertura.

Con questa sentenza, di fatto, si evita di tracciare una pericolosa linea. Il Messina non viene punito perché mancano gli elementi che attestino l’illecito. Con buona pace delle società che speravano in una pesante sanzione.

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