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Acr, bufera calcio scommesse

Partite “combinate” a Messina, nuova inchiesta della Procura

E' una vera bufera quella che ha investito l'ACR Messina anche se la vicenda era nell'aria da tempo. Una nuova inchiesta della Procura sul calcioscommesse scuote le fondamenta della società giallorossa. Ad avviare il fascicolo il sostituto procuratore Francesco Massara che ha iscritto nel registro degli indagati una quarantina di persone con l'ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e truffa. Il nome che è emerso in questo momento dalle carte è probabilmente quello più prestigioso, l'ex bomber ed allenatore giallorosso Arturo Di Napoli. Il nome di Re Artù compare in decine di decreti di perquisizioni e sequestri eseguiti martedì dalla gUARDIA DI fINANZa in studi professionali ma anche in abitazioni private di scommettitori che avrebbero vinto grosse somme puntando su alcune partite del Messina nel periodo che va dal primo dicembre  2015 fino al 30 maggio 2016.  In pratica la Procura contesta agli indagati, sui cui nome sussiste ancora massimo riserbo, di di aver agito in associazione con Di Napoli per alterare i risultati di alcune gare. Nel mirino della Procura sarebbero finite le partite Casertana – Messina, Messina-Martina Franca, Messina-Benevento e Messina-Paganese. Secondo gli inquirenti il risultato di queste gare sarebbe stato predeterminato e su queste partite sarebbero state scommesse anche grosse somme di denaro, ottenendo profitti illeciti con danni rilevanti per i gestori delle agenzie di scommesse. In alcuni casi Federbet, l'agenzia che vigila sulle scmmesse in Europa, aveva avvertito l'ACR Messina della presenza di flussi anomali di puntate sulle gare dei giallorossi. In tre occasioni, l'allora presidente Stracuzzi attraverso il suo legale, l'avvocato Giovanni Villari, aveva presentato preventivamente un esposto alla Procura della Repubblica  ed un'informativa alla ProcurA Federale per quanto riguarda l'aspetto sportivo della vicenda.

Oggi l'A.C.R. Messina ha diffuso un breve comunicato in cui esprime massima fiducia nell’attività degli investigatori e della giustizia.
Questa società -si legge ancora- opera nel pieno rispetto dei principi di legalità e lealtà sportiva e auspica che si possa fare presto chiarezza.
L'A.C.R. Messina – che è parte offesa in un eventuale procedimento penale – si tutelerà esercitando ogni azione necessaria a difesa del proprio nome e prestigio.

 

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