Visibilmente stanco, sorrisi ridotti al minimo, nessuna battuta. Maurizio Zamparini ha un tono dimesso, per nulla entusiasta, quando annuncia l'entrata in società del nuovo amministratore delegato, Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo di Genoa e Catania. Le polemiche, le feroci critiche al suo modo di gestire il Palermo, che ormai vengono anche dai tifosi più "fedeli", si sono fatte sentire. Per questo il presidente annuncia il suo passo indietro. "Andrò in seconda linea - ha annunciato in conferenza stampa -, Pietro Lo Monaco è il nuovo amministratore delegato del Palermo con pieni poteri. Era una decisione già programmata. Abbiamo bisogno di una ristrutturazione totale. Viviamo un momento di crisi tecnica, ma sono molto contento del nostro nuovo allenatore e anche Lo Monaco è d'accordo quindi proseguiremo con Gasperini". Il nuovo amministratore delegato prenderà il 10% del Palermo, Zamparini rimarrà presidente ma cerca altri investitori. "La mia intenzione è quella di non andarmene da qui - ha spiegato - magari un giorno non sarò più presidente ma solo 'patron'". E' stato un lungo corteggiamento quello di Zamparini, in pressing su Lo Monaco già da diverse settimana. La decisione è stata poi affrettata dai risultati poco incoraggianti (il Palermo ha fatto un solo punto in cinque partite) e dalla volontà di Zamparini di defilarsi, su cui hanno inciso i duri commenti che hanno accompagnato la campagna acquisti prima e l'inizio di stagione poi. "Io e Lo Monaco - ha spiegato Zamparini - ci siamo incontrati un po' di tempo fa perché i dieci anni che ho passato a Palermo mi ha logorato parecchio. La crisi economica richiede molta più attenzione da parte mia alle mia aziende, ritengo che la lotta non politica ma di costumi e di principi che ho iniziato con il Movimento per la gente vada seguita attentamente". "A questo punto io mi ritiro - ha aggiunto - e non parlerò più per almeno sei mesi. Ho capito, anche dagli errori arbitrali, che Zamparini è indigesto sia al 'palazzo' sia a tanta stampa. Adesso ci penserà Lo Monaco. A lui chiedo di fare un grande Palermo. Lasciatemi tranquillo fino alla fine del campionato". Resta in dubbio la posizione del direttore generale dell'area tecnica Giorgio Perinetti, difficilmente potrà convivere con Lo Monaco, avendo ruoli abbastanza simili al nuovo entrato. Zamparini non scioglie il nodo e passa la palla all'ad. "L'esperienza di Perinetti non gli permette di sostituirmi se non dal punto di vista tecnico e basta - ha ribadito il presidente -, mentre Lo Monaco può' sostituirmi nella gestione societaria, di bilanci e budget, oltre che tecnica. La futura collaborazione di Perinetti con il Palermo dipende dai rapporti tra loro due". Ci mette una buona parola Lo Monaco, anche se sembra intenzionato a fare anche il direttore sportivo nel caso Perinetti andasse via. " E' un personaggio di spessore - ha spiegato l'ad -, ha fatto delle cose importanti nel calcio, vedremo nei prossimi giorni quale deve essere la sua collocazione. Se dovesse decidere di andare via non chiamerei nessun altro. Cercherò di gestire l'azienda senza sovrapporre ruoli. La prima cosa è il bene della mia azienda, ottimizzare i costi al meglio essere vicini alla gente. In pratica, rendere produttivo il Palermo". Lo Monaco vuole "cambiare pagina", "costruire". Chissà se ne avrà il tempo. (ANSA)