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A Taormina arriva Forbes: la Sicilia nella vetrina internazionale dell’immobiliare di lusso, tra hotel e residenze da sogno

Ufficializzata la partnership con la catanese Rizzotti Advisors (portafoglio da 300 milioni di euro): riflettori sulla “White Lotus” italiana e anche su Ragusa, Noto, Catania, Palermo, le Isole minori e Sciacca

Una visione globale strategica, che regala luce nuova alla Sicilia, ma anche - di riflesso - ad un sud Italia gravato da diffidenza e pregiudizi, prevalentemente infondati. A certificare invece un interesse consolidato - e basato sia sulla oggettiva bellezza dei luoghi, ma anche su tutta una cornice di servizi, strutture e professionalità all’altezza dei migliori standard, indispensabili per trattative internazionali complesse e altamente patrimonializzate - è Forbes Global Properties, divisione del gruppo editoriale americano Forbes per servizi alle principali società immobiliari mondiali nel real estate di alta gamma.

La Sicilia quindi (con altre selezionate location quali il Lago di Como, Firenze, Venezia, Genova e il Trentino) entra nella prestigiosa vetrina di FGP, che vede l’Italia accanto, tra gli altri, a Usa, Australia, India, Giappone, area caraibica, Francia, Germania, UK. Partner esclusivo per le trattative in Sicilia sarà la catanese Rizzotti Advisors, come ufficializzato dal ceo di Forbes Global Properties Michael Jalbert durante la conferenza stampa tenutasi a Taormina, all’hotel San Pietro, eloquentemente intitolata “Una rete di eccellenze per creare valore e sviluppo in Sicilia”.

Jalbert ha confermato lo specifico interesse di fondi e investitori sugli assets isolani, sottolineando che la rete Forbes, presente in oltre 75 Paesi, include «solo operatori che si distinguono per competenza, affidabilità e risultati misurabili». «La Sicilia ha un grande potenziale, ed è una delle destinazioni più ambite - ha ribadito Marcus Benussi, managing director di FGP - e Forbes ha tutti gli strumenti per poter coinvolgere gli utenti milionari dell’iconica rivista di mercato e finanza verso la Sicilia».

«Questo riconoscimento corona un percorso di quasi tre anni, durante i quali Forbes ha attentamente verificato la nostra solidità, etica e capacità di operare su asset complessi, sia nel residenziale di fascia alta che nell’hospitality di lusso» afferma Felice Rizzotti, che assieme alla moglie, l’architetta Loredana Cucinotta, ha fondato l’azienda coinvolgendo professionalità del territorio.

Il portafoglio di gestione assets si attesta sui 300 milioni di euro mentre sono in corso trattative con una società di Dubai interessata ad attività di hospitality in Sicilia. Tra le location più richieste, oltre a Taormina - la White Lotus italiana da 10.000 euro/mq che sempre più attrae investimenti “billionaire” e cerca di accoglierli al meglio, come evidenziato dal vicesindaco Jonathan Sferra - anche Ragusa, Noto, Catania, Palermo, le Isole minori e Sciacca.

Di particolare interesse è stato l’approfondimento giuridico e tecnico, dedicato a contestualizzare gli esiti di una simile partnership, capace di avere importanti ricadute non solo finanziarie, sui capitali privati e l’indotto turistico, ma anche in termini di fiscalità, economia e potenziamento della rete di servizi e competenze. A parlarne gli avvocati Bernardo Frosina e Sergio Cacopardo, il prof. Enrico Macrì, ordinario di diritto commerciale di UniCt, i commercialisti Paolo Bonaccorso e  Alessandro Micale, Maria Elena Scuderi, consigliera della Società Aeroporto di Catania, e Flavio Sarcià, direttore commerciale Italia Banca Patrimoni Sella & C. Un ampio focus, tra inflazione normativa (locale, regionale, nazionale e internazionale), ricostruzioni complesse di titolarità patrimoniali e attestazioni attendibili di regolarità urbanistica, esigenze di privacy e chiarezza linguistica, due diligence legale, consulenza fiscale, fino alla progettazione architettonica e all’interior design. Senza dimenticare l’indispensabile dialogo con gli enti locali e la dotazione infrastrutturale, necessaria per agevolare raggiungibilità e logistica.

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