Inaugurazione dell’anno accademico: il Presidente Mattarella fu già a Messina nel gennaio del ’99
Non è la prima volta che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugura l’anno accademico all’Università di Messina. Il capo dello Stato, dopo aver accettato l’invito della rettrice Giovanna Spatari, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi sarà in città per la cerimonia prevista per il prossimo 22 gennaio, che si inserirà in un più ampio programma, attraverso il quale l’ateneo vuole celebrare il 70° Anniversario della “Conferenza di Messina”. Il 20 gennaio si aprirà un convegno che sarà l’occasione per ribadire la vocazione europeista e comunitaria dell’Università e dell’intero territorio. Il 21 gennaio verrà ricordata, tra l’altro, la figura di un grande messinese come Gaetano Martino, protagonista di quella Conferenza. E il 22 gennaio si terrà la cerimonia di inaugurazione, durante la quale verrà conferito al Presidente il dottorato honoris causa in “Scienze delle Pubbliche Amministrazioni”. Era il 16 gennaio del 1999 quando Mattarella venne a Messina per l’inaugurazione dell’anno accademico da vice presidente del Consiglio dei ministri. Rettore era il prof. Gaetano Silvestri, il futuro presidente della Corte Costituzionale, che nel suo intervento parlò di una «transizione tormentata e difficile». Questo perché l’ateneo, ma in realtà la città intera, non aveva dimenticato l’omicidio del prof. Matteo Bottari, avvenuto un anno prima nel gennaio del 1998, che ancora oggi rappresenta un clamoroso caso irrisolto, e soprattutto tutto quello che ne era seguito dopo, con la visite e le audizioni in Prefettura della Commissione parlamentare antimafia. E l’allora vice presidente del consiglio Mattarella non mancò di accennare alle vicende che nel corso del ’98 avevano portato l’ateneo a sopportare una delle pagine più buie della sua storia: «Ho condiviso – fu infatti l’esordio del suo intervento –, la scelta del rettore di aprire la cerimonia con il ricordo del professor Matteo Bottari: è giusto unire insieme il momento di dolore e le prospettive, così come comprendo il bisogno di verità piena visto il contrasto stridente, forse il maggiore possibile, tra la violenza omicida e il luogo nel quale essa è maturata». Dell’intervento del Magnifico, Mattarella poi apprezzò anche l’idea di un ateneo «protagonista del recupero della propria dignità. Una speranza – aggiunse –, che si colloca nella sua stessa tradizione di grande prestigio, ed essa riverbera nella capacità che ciascuno deve esprimere al riguardo. Dall’Università deve venire un segno di ripresa per la città...». Dalla conclusione del suo intervento emerse poi il significato della presenza del Governo alla cerimonia in aula magna nel gennaio del 1999. «Ho accettato volentieri l’invito dell'Università di Messina – spiegò il presidente Mattarella –, perché essa ha un ruolo non chiuso in se stesso, ma propulsivo rispetto al territorio in un'area che il Governo considera cruciale e della quale questa città costituisce il perno. La presenza dei rettori di altri atenei, testimonia da una parte l’unicità della comunità scientifica, dall’altra il fatto che Messina è al centro di un’area che va oltre i confini regionali». E il Governo - proseguì -, intende fare la sua parte per l’ateneo peloritano: «Il che non significa soltanto un’attenzione, ma una partecipazione da protagonista e reale».