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Le tre vite artistiche della messinese Tiziana Caminiti: ballerina, cantante e ora anche pittrice

Tiziana Caminiti

Tre vite artistiche che uniscono Messina e Milano, che si incrociano e si dilatano, quelle di Tiziana Caminiti, ballerina classica, cantante lirica e da poco anche pittrice. Nativa di Santa Teresa Riva, in molti la ricorderanno come protagonista del mitico “Gran Premio” di Rai1 condotto nel 1990 da Pippo Baudo. Era lei la capitana della squadra siciliana, dove c’erano anche i comici Aldo e Giovanni.

Poi, Tiziana è diventata cantante di successo al Festival dell’Operetta di Trieste e nelle trasmissioni di Paolo Limiti, così come alla Festa del Cinema e del Teatro di Taormina (l’edizione del ’90 con i cinque grandi della commedia italiana) e ai Gran Galà Italia di New York ’94 e ’95 (davanti all’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro). Senza dimenticare i tanti recital a Messina.

Tiziana Caminiti, che ha ricevuto i premi “Orione” e “Tindari”, è approdata di recente al linguaggio pittorico, vivido-astratto, materico, polivalente e cadenzato da colori che coinvolgono, con opere che uniscono olio e acrilico, dopo aver percorso due importanti strade nel mondo dello spettacolo classico, formandosi nella Messina degli anni Settanta-Ottanta.

Ballerina di talento, dopo gli inizi messinesi (le scuole dell’Accademia Filarmonica e quella di Danza della grande Emma Prioli), si è specializzata a Reggio Emilia e a Cannes. Diplomata al Conservatorio “Arcangelo Corelli”, ha vinto il concorso di Spoleto “Voci nuove per la lirica”, debuttando con “Le nozze di Figaro” diretta da Gigi Proietti, uno dei tanti grandi dello spettacolo con cui ha collaborato (Cobelli, Piccardi, Capolicchio, Cappuccili, Cossotto, Vernikov), e soprattutto Gino Landi, con spettacoli di successo quali “Clivia” e “La ballerina Fanny Ellsler”. «È nata una stella», titolava il “Piccolo” di Trieste evidenziandone la capacità eclettica di cantante e ballerina.

A Milano ha cantato in prestigiosi sedi, dal Duomo all’Auditorium San Fedele, da Casa Verdi agli Amici del Loggione, dal Dal Verme al Rosetum. «La mia arte è stata sempre un divenire dove tutto si è miscelato dando prima la forma della danza, poi il canto che racchiude sempre delle piroette e salti che sono finiti sulla tela impregnati di colori e forme e sensazioni, stati sensoriali astratti che racchiudono ciò che ho visto e vissuto fin ora ad ogni emozione che l’arte suscita in me e ad ogni passo, ad ogni mostra che vivo quando l’artista coglie nel segno colpendo col suo arco, raggiungendo il cuore e lo spirito». Così si racconta Tiziana, pronta a debuttare con mostre personali a Milano e Roma, e si spera presto nella sua Messina.

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