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Taormina, turismo “straripante”. Un codice di regole per i visitatori

«Se non si stabiliscono delle regole Taormina è destinata a rimanere vittima dell’overtourism e verrà massacrata».
A lanciare l’allarme è il consigliere comunale Marcello Passalacqua, capogruppo di “Noi, Taormina”, intervenuto nella discussione sulla gestione dei flussi dei visitatori in città.
«Parlare di turismo a Taormina è come parlare del Padre Eterno ad un cattolico – ha esordito l’esponente di minoranza – e una delle parole chiave è overtourism, termine usato come il prezzemolo in cucina anche se tanta gente non ha capito cosa sia esattamente, perché non è l’arrivo di un turismo di massa, a cui tanti si riferiscono, ma la sovralimentazione turistica di una località».
Nell’esporre il tema del sovraffollamento di Taormina, Passalacqua è partito dalla tutela dei diritti dei residenti: «Qualunque turista che arriva in un luogo deve adattarsi e su questo non c’è dubbio – ha sostenuto – vero che è sacro, ma non è padrone di niente e non decide. Basta vedere cosa è successo recentemente ad Amalfi, dove è stato creato un decalogo comportamentale per il turista: questo andrebbe fatto anche a Taormina, perché chi viene qui non è a casa propria, non può calpestare i diritti dei residenti ma deve osservare delle regole. Se il residente si deve sentire limitato nella propria vita da uno scriteriato flusso turistico c’è qualcosa che non va». Il consigliere ha citato alcuni casi, come Barcellona, dove i turisti sono chiamati “locuste”,

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