Mani che accarezzano, occhi che guardano, cuori che battono ai piedi della Vergine per chiedere e rendere grazie. Un legame senza tempo quello del villaggio di Pace con Maria, venerata col titolo di Madonna delle Grazie. Migliaia di persone ieri si sono radunate alla chiesa di Grotte per la tradizionale festa che chiude simbolicamente le celebrazioni religiose estive cittadine. Accolto dal suono delle imbarcazioni e dai fuochi d'artificio sul mare il simulacro, tornato agli antichi splendori dopo il restauro conservativo, è uscito dalla chiesa accompagnato dai portatori e dalla comunità dei fedeli. "Per Pace la festa della Madonna delle Grazie è un appuntamento che suggella il cammino di un anno": a parlare sono due giovani della parrocchia Alberto Danzi e Gabriele Donato, entrambi ministranti. Alberto da quasi dieci anni fa parte del gruppo dei portatori; ha voluto seguire le orme di famiglia e come nonno Giovanni e papà Gaetano, «onorare una tradizione che ha segnato generazioni». «Camminiamo assieme a Maria, lo facciamo per quanti ci hanno preceduto e oggi non ci sono più, ma anche per lanciare un messaggio a quanti, fra i nostri coetanei, volessero vivere l'esperienza di essere famiglia parrocchiale», spiega Alberto. Per molti di loro la condivisione comunitaria è un'esperienza virtuosa che insieme al parroco don Francesco Venuti assaporano giorno dopo giorno. Lo testimonia Gabriele, impegnato anche sul fronte dell'evangelizzazione in una band musicale formata da giovani di diverse realtà parrocchiali: «La festa patronale è il momento centrale del nostro cammino, che va avanti giorno dopo giorno».
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