Salvati, curati e rimessi in libertà. Si sono riappropriati dei loro spazi vitali alcuni esemplari di uccelli ospitati per alcuni mesi al Centro per il recupero della fauna selvatica “Stretto di Messina”, sui Colli Sarrizzo.
Il grande momento del ritorno negli habitat naturali si è articolato in due giornate: mercoledì scorso, nel cuore della Riserva naturale orientata di Vendicari, nel Siracusano, due fenicotteri si sono “immersi” nell’area delle saline. Erano stati recuperati, nei mesi scorsi, l’uno nella zona di Acireale, l’altro a San Saba, entrambi magri e debilitati dalla grande siccità di quest’anno, a tal punto da perdere il contatto con i restanti componenti dello stormo impegnato in una rotta migratoria. «Fortunatamente, nell’oasi di Vendicari, a differenza di altri bacini della Sicilia, è rimasto un discreto quantitativo di acqua, per questo motivo abbiamo trasferito i due esemplari proprio lì, in provincia di Siracusa», spiega Debora Ricciardi, responsabile del Centro di recupero ubicato sui Monti Peloritani.
L’indomani, invece, proprio sui Colli Sarrizzo, sono tornati a volare in cielo quattro poiane e dieci gheppi. Anche questi uccelli hanno patito la grande calura e la siccità che hanno attanagliato tutta l’Isola. I loro corpi risultavano allo stremo, privi di forze. Ragion per cui, si è resa necessaria una cura ricostituente proprio nella struttura adibita al recupero della fauna selvatica. «Qui sono giunti questi uccelli molto disidratati – aggiunge Ricciardi –. Alcuni erano giovani di primo volo, inesperti, rinvenuti in gravissime difficoltà, a volte recuperati in acqua, dove avevano cercato di abbeverarsi, non riuscendoci, oppure erano finiti in mare perché allo stremo e impossibilitati a volare. Li abbiamo rifocillati, abbiamo provveduto ad alimentarli più volte al giorno con cibo “particolare”, molto digeribile, finché non sono stati in grado di nutrirsi normalmente, riacquisendo la normale muscolatura». Il tutto svolto con il prezioso aiuto del dipartimento per lo Sviluppo rurale e territoriale di Messina, guidato dal dirigente Giovanni Dell’Acqua, e grazie all’operato del veterinario Fabio Grosso. «Mi preme spendere parole di elogio per tutti gli Enti e le Istituzioni che ci danno una mano, ma sono grata anche ai privati che ci portano gli animali in difficoltà, affinché noi possiamo prendercene cura», sottolinea Ricciardi. Che ricorda altresì la collaborazione della Polizia metropolitana e di quella locale. «In questa estate – aggiunge – abbiamo registrato un alto numero di ricoveri di animali, insieme ai volontari siamo stati impegnati dalla mattina alla sera». Ma l’amore per gli animali supera questo e altro.
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