Fin dalle sue origini, il suo nome è legato alla conduzione dei fondi agricoli, anticamente la contrada era infatti denominata Manzil e Rahàl (in arabo venivano così chiamati i villaggi rurali, ndr), e oggi è conosciuta come “La culla del vivaismo”, una risorsa su cui, oltre agli investimenti delle singole imprese, punta la stessa amministrazione comunale, che tra i suoi obiettivi ha inserito ai primi posti il rilancio del settore con la nascita della Consulta agricola, la creazione della prima fiera dedicata al settore, il completamento del laboratorio di analisi fitopatologiche da fare accreditare tra quelli messi a servizio della Regione siciliana.
La produzione mazzarrese si è specializzata soprattutto nella produzione e vendita di agrumi e ulivi industriali (piante fruttifere destinate alla realizzazione di nuove piantagioni, ndr), una fetta di mercato che vale tra i 15-20 milioni di fatturato l’anno, spalmati tra Mazzarrà, Falcone, Furnari e Terme Vigliatore, in maggioranza assorbita dai mercati italiano, europeo ed estero.
«Offriamo ai nostri clienti solo piante di qualità certificate Cac (Conformità agricola comunitaria, a garanzia dei controlli fitosanitari) già a partire dal seme – spiega Giovanni Baglione, giovane imprenditore del settore, che gestisce insieme al padre Antonino un’azienda a Mazzarrà Sant’Andrea –. Forniamo loro continuo supporto e assistenza, sia offrendo la possibilità di trovare le varie cultivar di agrumi innestate su portinnesti più idonei al tipo di terreno del cliente e sia nell’assistenza agronomica post-vendita». E si tratta di un settore in pieno sviluppo, pur tra le difficoltà legate quest’anno alla perdurante siccità e agli aumentati costi di produzione. «Negli ultimi anni, il comparto industriale è stato in crescita – conferma Giovanni Baglione –. Solo il nostro volume di produzione annuo è di circa 80.000 piante di ulivi e 150.000 piante di agrumi, a cui si aggiunge la produzione di diverse specie e misure di portinnesti. Certo, quest’anno sono emerse difficoltà non indifferenti legate alla siccità. Gli agricoltori, infatti, soprattutto coloro che usufruiscono delle acque consorziali, sono stati impossibilitati ad effettuare nuove piantumazioni e, di conseguenza, sono stati scoraggiati a creare nuovi impianti poiché obbligati a razionare l’acqua in quelli già esistenti. Altre criticità che riscontriamo sono poi per lo più legate all’aumento dei costi delle materie prime per la produzione delle piante».
Come nel settore dell’ornamentale, anche quello industriale punta molto sull’utilizzo di sistemi tecnologicamente innovativi per razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche e di quelle energetiche.
«La nostra azienda utilizza metodi di irrigazione e concimazione automatici e a risparmio idrico ed energetico. Si tratta, inoltre, di sistemi personalizzati alle esigenze di crescita delle piante».
E anche a Mazzarrà, come per il resto in tutto il comprensorio tirrenico, il nerbo della forza lavoro è composto da lavoratori stranieri, integrati nella comunità, ai quali di recente è stata anche garantita la possibilità di accedere a dei corsi gratuiti di lingua italiana. Come per il resto del comparto, le unità lavorative impiegate variano a seconda delle necessità legate alle varie fasi di produzione. «Il nostro team è composto da operai specializzati in diversi settori e variano a seconda del periodo stagionale, e dunque dei lavori da affrontare».
c.cat.
Viaggio nel vivaismo della fascia tirrenica messinese: Mazzarrà Sant’Andrea, produzione “industriale” in crescita
Si punta su metodi di irrigazione e concimazione automatici, a risparmio d’acqua ed energia
Caricamento commenti
Commenta la notizia