Aveva popolato “Le Storie” di Gazzetta del Sud nel 2021 perché a 18 anni è stato il più giovane laureato del Conservatorio Arcangelo Corelli. Riccardo Salvatore con i passi tenaci di chi ha le idee chiare ha continuato il suo percorso. Nota curiosa? Diventando arrangiatore ha avuto la possibilità di lavorare con e per Arisa. Ma procediamo per gradi. Per scoprire il secondo tempo di questa storia.
Il conservatorio
« Dopo aver concluso il percorso di studi triennale di Batteria Jazz al Conservatorio di Messina, – racconta – ho completato il ciclo di laurea frequentando il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo. Una scelta dettata da vari motivi. Uno fra tutti la rinomata scena jazz del capoluogo siciliano, nella quale sono riuscito ad inserirmi abbastanza presto come batterista. Al Conservatorio ho incontrato musicisti di talento e nello stesso tempo diversi maestri che hanno creduto nelle mie capacità musicali e aiutato a svilupparle ulteriormente. Un grazie speciale lo merita il mio maestro di batteria Giuseppe Urso, grande musicista e didatta con il quale abbiamo svolto un percorso di studi molto intenso e che mi ha aiutato ad inserirmi nel contesto musicale della città».
Le esibizioni
Il giovane negli ultimi 2 anni ha deliziato orecchie suonando in piccole e grandi formazioni. Basti citare il Sicilia e Salina Jazz Festival. «Alla fine del 2022 – continua – sono entrato a far parte dell'Orchestra Jazz giovanile del Brass Group (Fondazione Orchestra Jazz Siciliana), prendendo parte a diversi concerti organizzati proprio dalla celebre fondazione palermitana. Nel 2023 ho inoltre conosciuto il pianista Salvatore Bonafede, figura di spicco del panorama jazzistico nazionale e internazionale, con il quale ho iniziato a suonare in diverse occasioni. Altre soddisfazioni? A ottobre 2023 mi sono laureato al biennio di Batteria Jazz confermando la votazione ottenuta alla laurea triennale 110 con lode e menzione, portando un programma da concerto che comprendeva 2 mie composizioni e 2 miei arrangiamenti che pochi giorni prima ho avuto modo di suonare al Premio nazionale delle Arti».
Arrangiamenti
Il lavoro come arrangiatore? Un impegno piovuto grazie anche a chi al conservatorio ha avuto modo di apprezzare la sua stoffa.
«Diversi insegnanti hanno apprezzato le mie composizioni e gli arrangiamenti in particolare i maestri Giuseppe Vasapolli e Vito Giordano. Quest'ultimo, mi ha coinvolto in diverse occasioni in qualità di arrangiatore nell'ambito dei concerti dell'Orchestra Jazz Siciliana nella cornice del Sicilia Jazz Festival, rinomato cartellone che ogni anno propone grandi artisti jazz di fama internazionale e personaggi della scena pop nazionale e d'oltre oceano, portandomi inoltre quest'anno a farmi firmare il mio primo contratto come arrangiatore nella produzione “Arisa&Orchestra Jazz Siciliana”, che vedeva appunto la cantante conosciuta al grande pubblico per aver vinto nelle nuove proposte Sanremo nel 2009 con il brano “Sincerità” accompagnata dagli strumentisti dell'Ojs. «L'esperienza – ricorda – è stata straordinaria e divertente, in quanto dovevo riarrangiare dei brani di musica pop da far suonare a musicisti jazz. Avere modo di lavorare con un organico di questo tipo è sempre interessante, poiché è necessario trovare un perfetto equilibrio tra l'elemento protagonista, in questo caso il cantato di Arisa, e l'accompagnamento orchestrale, in modo tale da garantire un ruolo di primo piano alla voce senza dare l'impressione di dover sgomitare tra i vari suoni dell'orchestra per farsi sentire, la quale deve comunque garantire una cornice sonora caratterizzata da una cifra originale ed efficace. Nel caso specifico di questa produzione dell'OJS, l'occasione è ancora più particolare, alcuni dei brani di Arisa si prestavano molto ad essere riadattati in una chiave estetica "più jazz". In alcuni casi si è quindi trattato di un'opera di orchestrazione dei pezzi originali adattati per l'organico della big band, ma in altri invece, quando la natura della musica lo permetteva, ho potuto prendermi più libertà e sperimentare soluzioni diverse di arrangiamento. Ora a parte questa importante parentesi il mio obbiettivo è continuare a crescere musicalmente e raggiungere traguardi sempre nuovi, perché non sono mai soddisfatto. Dopo il triennio sono andato a studiare a Palermo per migliorare come batterista, ma non mi aspettavo di essere così apprezzato come arrangiatore e compositore».
Il futuro
Riccardo rivela che sta lavorando a un progetto ambizioso cercando di capire come può dare ancora gas ad una carriera che racchiude tre anime: batterista, compositore e arrangiatore. «La musica per me è la cosa più preziosa, dalla quale traggo importanti insegnamenti da applicare nella vita».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia