La comunità religiosa di Castroreale e delle sue frazioni ha già riconosciuto il primo di numerosi passaggi di fede legati alla tradizione cristiana della Settimana Santa. Dopo la processione di ieri pomeriggio del “Cristo lungo” o “U Signuri longu”, pratica risalente al XVI secolo, che come consuetudine ha registrato numerose presenze di visitatori sin dalla partenza del simulacro dalla nicchia della storica chiesa di Sant’Agata fino al Duomo di Santa Maria Assunta, domani un’altra processione “sentita ed adorata” vedrà ancora il lungo albero con Gesù crocifisso attraversare il paese accompagnato dalle Varette che storicamente si muoveranno assieme al “Cristo lungo” fino al ritorno alla chiesa di Sant’Agata.
L’antica tradizione religiosa finalizzata a rievocare e commemorare, quale forma di ringraziamento, l’estinzione dei focolai dell’epidemia di colera che a metà ottocento colpì il borgo castrense, calamiterà migliaia di fedeli e visitatori provenienti da tutto il comprensorio. Un passaggio di fede che verrà coordinato dall’arciprete del Duomo, il sacerdote Domenico Mirabile di Barcellona Pozzo di Gotto, guida spirituale anche della parrocchia di San Carlo Borromeo e Spirito Santo della popolosa frazione di Bafia. Con il “Cristo lungo” ci saranno anche le Varette raffiguranti alcune stazioni della Via Crucis: Ecce Homo, Gesù nell’orto degli ulivi, l’Addolorata e Gesù Morto. Una settimana che a Castroreale, e in tutte le sue frazioni, viene vissuta in mondo spiritualmente intenso.
Il “Cristo Lungo” di Castroreale tocca il cielo della devozione
Coinvolto l’intero paese con le sue frazioni
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